• Editoriale
  • Ti viene voglia di non votare

    Pubblichiamo di seguito una nota di Armando Bartolomeo, storico esponente socialista di Agnone.

    «Facebook, la mattina quando lo apri, ti pone la domanda: “a cosa stai pensando?”a cosa sto pensando? Da qualche giorno, nella mia testa stravagante, mi ronza con insistenza un pensiero. Se andare o meno a votare.
    Perché, va bene il normale confronto tra i partiti, ma adesso si è superato ogni limite alla decenza. Dal 1976 in poi non ho mai espresso il mio consenso elettorale per simpatie preconcette o contro qualcuno, mi sono sermpre indirizzato verso a una base programmatica che mi convincesse e che cercasse di aderire, il più possibile, al mio ideale di vita e di società. Non nascondo che in questi anni le delusioni sono state tantissime e che alla fine mi ero ridotto a votare il meno peggio. Quest’anno, direte voi, fai come sempre! Si, ma…. Quest’ anno c’è un fattore in più che è dirompente e che altera gli equilibri politici di qualsiasi persona che abbia un soffio di intelligenza e dignità.
    Leggendo quei “simulacri” di programmi elettorali e, soprattutto, ascoltando quanto detto dai leaders politici; guardando le candidature che sembrano venute fuori dai peggiori “bordelli di Caracas” – senza offesa per la capitale del Venezuela- si rimane, a dir poco, basiti. Non c’è bisogno di essere editorialista di un giornale economico per capire che quasi tutte le promesse fatte mancano di coperture finanziarie e che il nostro debito pubblico viene continuamente monitorato da soggetti terzi ( vuoi la commissione europea o il fondo monetario) che non ci permetterebbe mai una crescita del debito pubblico che da FI al M5S, passando per il PD provocherebbero con l’attuazione dei loro nebulosi programmi. Per quanto riguarda le candidature, a prescindere la Bindi e la sua commissione, la gente conosce bene nei propri territori con chi si ha a che fare; quindi malfattori, delinquenti di ogni risma, massoni e chi più ne ha più ne metta….sono sparsi nei collegi dello Stivale sotto gli occhi di tutti. Logicamente i social sono pieni di inserzioni che prendono in giro questa carnascialesca tecnica elettorale. All’orizzonte non si vendono, neanche l’ombra, proposte serie e vere sui reali e gravi problemi che affliggono il Paese come quelli del lavoro, della giustizia e criminalità dilagante, di una seria politica industriale, del crescente divario tra ricchi e poveri e tanto, tantissimo ancora. Per tutti loro il popolo italiano è un gregge da spostare in transumanza con il minor danno possibile. Infatti, la sensazione conseguente a questa costatazione dei fatti, è che ” lor signori” credano che le balle che ci stanno propinando non muovano nessun sentimento di dignità in coloro che le ascoltano e le dovrebbero apprezzare. Qualcuno di loro ( sono certo che lo pensino tutti nella casta) lo ha anche detto senza mezzi termini ” gli italiani sono un popolo di rincoglioniti” . Saremmo anche dei creduloni ma a votare ci va sempre meno gente e di questo nessuno se ne preoccupa. Invece, tra quelli che continuano a andarci, può esserci qualcuno che pensa di non abbandonare un diritto democratico, fondamento della nostra Repubblica. Questa nostra democrazia momentaneamente abbandonata ad un manipolo di pirati che non hanno niente altro nelle loro teste che fare bottino del Bene Comune».

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