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  • Tradizioni e religione, Vastogirardi in festa per il “Volo dell’Angelo”

    VASTOGIRARDI. E’ la festa attesa tutto l’anno. E’ la festa in cui ci si ritrova e si ritrovano coloro che vivono lontano da Vastogirardi. Ma anche turisti e curiosi giungeranno da oggi 1 luglio e fino al 3 nel centro alto molisano per i festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie e di San Nicola di Bari. Ma soprattutto, tanta gente, sarà nel paese per vedere il tradizionale Volo dell’Angelo. Un programma fitto di eventi religiosi, tradizionali e musicali. Il programma prevede per oggi, a partire dalle ore 20,30 la messa solenne presso la chiesa di Maria Santissima delle Grazie. A seguire la rappresentazione del “Volo dell’Angelo” con la processione accompagnata dal concerto bandistico e lo spettacolo di fuochi pirotecnici. Domani, sempre nella chiesa di SS. Maria delle Grazie alle ore 08,30 e poi alle ore 11,00 le celebrazioni eucaristiche.

    A seguire, la seconda rappresentazione del Volo dell’Angelo, quindi la processione ed i fuochi pirotecnici. Alle ore 21,30 concerto bandistico in piazza. Giovedì 3 luglio festa patronale in onore di San Nicola. Alle ore 08.30 e 11.00 le sante messe nella chiesa di San Nicola (Castello). Alle ore 17,30 solennità dei Vespri, presso la chiesa di San Nicola con la processione. Alle ore 21,30 musica live con la cover band di Lucio Dalla. A seguire lo spettacolo conclusivo dei fuochi pirotecnici. Ma certamente ciò che attrae di più è il Volo dell’Angelo. Ovvero una bimba vestita da Angelo che scivola su un cavo d’acciaio fino a cospetto della statua della Vergine. A Vastogirardi, la tradizione del Volo non è molto antica. Infatti, da quanto si sa, la prima edizione risalirebbe al 1911.

    “Si tratta di un’usanza mutuata da altre culture e trapiantata nella località altomolisana ad opera di Vincenzo Liberatore – asserisce in una sua pubblicazione Mauro Gioielli – Costui, all’esordio del Novecento, volle far ampliare la cappella dedicata alla Vergine delle Grazie. I lavori durarono una decina d’anni e la cappelletta si trasformò in una bella Chiesa. Terminate le opere, in occasione dell’inaugurazione dell’ampliato edificio sacro, Vincenzo Liberatore volle che l’evento fosse celebrato in modo caratteristico e memorabile. Pertanto, egli pensò a qualcosa in grado di meravigliare i suoi compaesani. Fece, così, realizzare un sistema di carrucole che, collegando la Chiesa ad una casa che la fronteggia, consentisse di rappresentare la scena del Volo dell’Angelo”.

    Vittorio Labanca 

     

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