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  • Tratturi e paesaggio rurale dei pastori patrimonio dell’Unesco

    Quattordici regioni europee insieme per un unico obiettivo. Promuovere la candidatura Unesco della civiltà della Transumanza e del paesaggio rurale dei tratturi. Iniziativa unica nel suo genere che non ha precedenti nella storia UNESCO.

     

    Si è tenuta ad Oporto, in Portogallo, la tre giorni di lavori dedicati al progetto di cooperazione “Vie e Civiltà della Transumanza Patrimonio dell’Umanità”. Dal 5 al 7 maggio, i partners hanno completato il lavoro per la realizzazione del programma già avviato dal dicembre 2012. Obiettivo prioritario è la candidatura immateriale e materiale a patrimonio Unesco, una candidatura internazionale che vede unite quattordici regioni europee con i rispettivi Local Action Group (Gruppi di Azione Locale in Italia) in una esperienza condivisa, unica nella storia dell’Unesco. Grande impegno da parte di tutti i partners per raggiungere a giugno del 2015 questo ambizioso traguardo.

     

    Non si è discusso solo di Unesco, ma di un nutrito programma di iniziative promozionali e di valorizzazione dei tratturi e della transumanza. Nei prossimi mesi sarà presentato un ricco calendario di eventi locali, che vede la transumanza protagonista nei territori dell’Italia Centro-Meridionale (Molise, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Campania), Portogallo, Francia, Spagna,  Grecia e Svezia. Valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali finalizzata a creare un circuito turistico innovativo e di originale interesse.

     

    Tra gli strumenti che i GAL utilizzeranno per attivare la diffusione delle informazioni del progetto, una piattaforma tecnologica web avanzata, con applicazioni e georeferenza dei territori, che metterà in risalto le risorse disponibili nelle regioni dell’Europa dove ancora si pratica l’antico rito della transumanza.

     

    Infine i GAL partners del progetto hanno discusso della creazione di un organismo giuridico unico per la gestione delle attività previste nel programma esecutivo. GEIE o Fondazione europea potrà garantire nei prossimi dieci anni una gestione congiunta di azioni promozionali ed allo stesso tempo commerciali in grado di sostenere i territori e organizzare le risorse finanziarie future per creare nuova occupazione.

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