• Editoriale
  • Trovata la soluzione per l’ospedale di Agnone: fare un altro inutile incontro con i commissari a giugno

    AGNONE – Lo abbiamo scritto alla vigilia che sarebbe stato un incontro inutile quello tra gli amministratori di Agnone, i commissari alla sanità (quale sanità?) e i vertici dell’Asrem, nonché i rappresentanti dei comitati cittadini nati in difesa dell’ospedale “Caracciolo”. E ne abbiamo ora conferma leggendo quanto annunciato, all’uscita dall’incontro, dalla portavoce del comitato “Il cittadino c’è”, Enrica Sciullo

    Scrive infatti l’infermiera: «Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo incontrato i commissari alla sanità, la delegazione guidata dal Sindaco Lorenzo Marcovecchio, era composta da alcuni assessori (Scampamorte ed Amicarelli), L’articolo 32 (Di Nucci), don Martino, noi de Il Cittadino c’è (Patriarca, Leonelli, Sciullo), in rappresentanza della Asrem c’era il dottor Forciniti. L’incontro – precisa la Sciullo – si è svolto in un clima di ascolto e confronto pacato e propositivo». 

    Che strano, credevamo volassero schiaffi e sputi vista la gravità della situazione sanitaria in Alto Molise, invece il confronto è stato «pacato».
    «Siamo stati rincuorati – riprende la portavoce di quelli che si definivano lupi pronti a mostrare le zanne pur di difendere il Caracciolo – in merito alle voci di chiusura del servizio di Pronto Soccorso che erano circolate negli ultimi tempi, ma soprattutto in merito alla presenza nel Piano Operativo del riconoscimento di “Ospedale di Area Particolarmente Disagiata” che la nostra struttura ha».

    Insomma, una pacca sulla spalla per rincuorare gli agnonesi e la favoletta del riconoscimento di ospedale di area disagiata ripetuta come una cantilena. In pratica equivale al credere ancora a Babbo Natale. 
    «Si è deciso di programmare un nuovo incontro a metà giugno – annuncia infine questa sensazionale notizia l’infermiera Sciullo, unica decisione concreta presa nel corso dell’inutile perdita di tempo a Campobasso – per meglio conoscere nel dettaglio la futura configurazione del piano sanitario, la futura organizzazione sanitaria dei servizi e gli accordi messi in campo a tal fine. Che dire, siamo usciti dall’incontro moderatamente ottimisti».

    In realtà sono usciti dall’incontro con un pugno di mosche, come era facile prevedere sin dall’inizio, altro che moderatamente ottimisti… Solo un dissociato dalla realtà potrebbe essere moderatamente ottimista in questa situazione di disastro totale.

    Probabilmente bisognerebbe cambiare il nome al comitato “Il cittadino c’è”; sarebbe più appropriato “Il cittadino ci fa”.

    Francesco Bottone

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