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  • Truffa nel settore automobili, sequestri per 800mila euro in Molise

    Personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile della Questura di Campobasso, in collaborazione con i funzionari dell’Ufficio Controllo dell’Agenzia delle Entrate della Direzione Regionale del Molise, hanno dato esecuzione in queste ore ad un decreto di sequestro preventivo di beni finalizzato alla confisca per equivalente fino a concorrenza di circa 800mila euro nei confronti di due soggetti residenti nel capoluogo.
    Il provvedimento emesso dal G.I.P. di Campobasso riguarda solo le prime misure di una più ampia attività di indagine di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso e finalizzata a contrastare il fenomeno dell’importazione parallela di autovetture di provenienza estera immatricolate in Italia in frode all’IVA. Le indagini congiunte della Polizia di Stato e dell’Agenzia delle Entrate, iniziate nel 2016 e tutt’ora in corso, hanno già permesso di individuare diverse e gravi irregolarità che vedono coinvolti numerosi soggetti i quali si sono resi responsabili di violazioni dell’IVA per importi milionari realizzati negli anni.
    In particolare l’attività fraudolenta posta in essere da alcuni rivenditori di autoveicoli consisteva nell’occultare operazioni commerciali di acquisti intracomunitari di autovetture “trasformandole” artificiosamente in acquisti che privati avrebbero fatto direttamente all’estero. Per far ciò, oltre ad emettere ed utilizzare false fatture, creare contratti falsi ed alterare i dati dei libretti di circolazione esteri, rilasciavano agli Uffici della Motorizzazione Civile dichiarazioni sostitutive di notorietà false nella forma e nella sostanza. Al vaglio degli inquirenti anche le posizioni di alcune Agenzie di pratiche auto nonché, sia per le eventuali responsabilità penali che amministrative, quelle di centinaia di clienti, anche molisani, i quali beneficiando del sistema fraudolento intercettato, hanno acquistato autovetture a prezzi concorrenziali traendone pertanto un illecito vantaggio; alcuni di questi sono stati già raggiunti da provvedimenti di sequestro delle targhe a seguito di emissione di revoca delle immatricolazioni con relativa intimazione di versamento dell’IVA dovuta.

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