• Cultura
  • Turismo religioso, ecco l’idea per rilanciare Palazzo dei Filippini

    Una proposta di Partenariato speciale pubblico-privato (Pspp) candidata alla call ‘Viviamo Cultura’ per valorizzare ulteriormente il convento dei Padri Filippini dove il 4 giugno del 1608 è morto San Francesco Caracciolo, patrono italiano dei cuochi. L’idea progettuale, denominata ‘Agnone – La porta del cuore’, porta la firma della Cooperativa ‘Con la mano del cuore – I Caraccioli per il sociale’ di San Martino (Benevento).

    L’iniziativa parte dalla consapevolezza che Agnone resta una tappa fondamentale lungo il Cammino di San Francesco e intende ridare nuova vita all’immobile del centro storico, innescando una collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella progettazione di attività strategiche per la valorizzazione del contesto del territorio e della comunità. Le attività previste – si legge nella proposta – sono pensate come le prime opportunità sostenibili che possano fungere da trampolino di lancio per future collaborazioni stabili tra settore pubblico e privato, nell’ottica di una costruzione di reti locali ed anche extra – regionali.

    Il luogo diventerebbe punto di riferimento dove i cittadini potranno sentirsi protagonisti, grazie all’organizzazione di attività, incontri, scambi di idee e tradizioni. Previsto anche l’allestimento di spazi per co – working e di studio per accogliere residenti temporanei. Di seguito in una prospettiva di medio – lungo periodo, ipotizzabile anche l’arrivo di addetti ai lavori che sapranno interagire con le comunità locali, nell’ambito di workshop ed esperienze condivise.

    Inoltre sarà possibile organizzare percorsi guidati ed escursionistici, nell’ottica di un potenziamento del turismo lento e sostenibile.

    Durante le varie fasi, fondamentale l’apporto e il supporto della popolazione più anziana o di tutti coloro che saranno coinvolti nel fornire materiale e raccontare il territorio, recuperando anche la memoria storica delle comunità. Le modalità di accoglienza e l’ospitalità affidate ai locali creeranno un legame con i residenti e i gli studiosi e con quanti si immergeranno nell’esperienza.

    Insomma il convento diventerà un hub anche per i paesi limitrofi. Ed ancora, in una prospettiva futura, si cercherà di intercettare fondi statali ed europei per la costruzione di un network di soggetti e professionisti per ammodernare il converto e creare prodotti multimediali che ne valorizzino l’importanza e supportino la fruizione del patrimonio storico, religioso, enogastronomico, culturale e artistico dell’area e del ‘Cammino di San Francesco Caracciolo’.

    “La proposta pervenuta è stata ritenuta di interesse – spiegano dall’Amministrazione – in relazione a quanto di propria competenza e coerente con l’interesse pubblico da essa rappresentato riscontrando l’esigenza di un completo riuso a fini sociali e culturali nel tempo in un processo di valorizzazione integrata che ne restituirà valore d’uso contemporaneo per la comunità locale”.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento