• Editoriale
  • TUTTE LE BALLE DEI POLITICI SULL’OSPEDALE CARACCIOLO

    La mazzata, ironia della sorte, arriva nel giorno in cui si celebra San Francesco Caracciolo, il santo a cui è stato intitolato l’ospedale cittadino. 4 giugno, è la data della firma che il commissario ad acta della Sanità regionale, Paolo Di Laura Frattura ha apposto sul decreto numero 21 (consultabile sul sito della Regione Molise) che di fatto sentenzia la morte della struttura sanitaria altomolisana. Guarda caso il decreto è stato firmato all’indomani delle elezioni Europee che ad Agnone hanno visto l’affermazione del Partito democratico di cui Frattura è esponete di spicco in Molise. Entro dicembre 2014 – si legge – all’ospedale ‘Caracciolo’, già stabilimento di Isernia, saranno disattivate l’unità operativa complessa di chirurgia generale, il laboratorio analisi e la farmacia ospedaliera. Molti ricorderanno come lo stesso Frattura, firmatario del decreto, nel mese di settembre del 2013 salì sul palco dell’Italo Argentino e davanti una folta platea e addetti ai lavori (presenti molti medici) rassicurò un intero territorio sul futuro del ‘Caracciolo’. Il governatore ebbe l’ardire di annunciare pure un protocollo d’intesa con la Regione Abruzzo per una sorta di partenariato con l’ospedale di Castel di Sangro (Aq). Balle di proporzioni bibliche. Quelle che il suo predecessore, tale Michele Iorio da Morrone del Sannio, il 26 giugno del 2010 in occasione dell’inaugurazione della casa per disabili “Dopo di Noi” di Secolare, raccontò senza ritegno davanti il vescovo di Trivento, Angelo Domenico Scotti in merito alla sopravvivenza del punto nascita. Solo qualche mese più tardi, a novembre (2010), dopo quasi quaranta anni dall’istituzione, il punto nascita veniva definitivamente cancellato. Iorio, negli anni precedenti fece di peggio. In una convention elettorale pre regionali (novembre 2006, ndr), sempre all’Italo Argentino, promise l’ultimazione del nuovo ospedale delle ‘Civitelle’ (nella foto), un mostro in cemento già costato 20miliardi delle vecchie lire. Le popolazioni dell’Alto Molise e Vastese ancora aspettano…

    Ma ad Agnone non si fanno mancare nulla. Perché c’è da sempre chi crede alla Befana. O fa finta di crederci e al contempo illude i cittadini della nobile Atene del Sannio. Si tratta degli ultimi due sindaci di Agnone, Gelsomino De Vita, chiara espressione di Michele Iorio, e Michele Carosella, adepto dell’ex delfino di Iorio con Forza Italia, Paolo Di Laura Frattura, figlio dell’ex presidente della Regione Molise, Fernando Frattura, democristiano di ferro e oppositore dell’abolizione sui vitalizi.

    De Vita nel settembre del 2010 parlò di un centro trapianti per il ‘Caracciolo’ (avete letto benissimo), mentre negli anni precedenti, spalleggiato dall’assessore regionale Franco Giorgio Marinelli, propose l’istituzione di un polo di medicina sportiva. Anche in questo caso come per della realizzazione del nuovo ospedale, campa cavallo che l’erba cresce… 

    Non da meno Michele Carosella che durante il consiglio comunale del 21 maggio 2014 ha illustrato tra lo stupore dei cronisti l’equazione: nuove opere (quelle fatte davanti l’ospedale Caracciolo), futuro certo della struttura. Carosella poi è andato oltre citando un incontro avuto con Frattura a Campobasso il giorno 26 aprile. Con lui l’intera giunta. Vi lasciamo immaginare l’ennesima promessa ricevuta dal primo cittadino di Agnone, purtroppo smentita dai fatti il 4 giugno 2014.

    Non c’è che dire.

     

     

     

     

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