• Editoriale
  • Un lumino al capezzale del ponte Sente e chi non viene ha già perso in partenza

    BELMONTE DEL SANNIO –  La testata giornalista L’Eco dell’Alto Molise e Vastese, diretta da Maurizio d’Ottavio, ha organizzato, per la mattinata di domani, un sit in di protesta, «al capezzale» del ponte Sente, chiuso esattamente un anno fa dalla Provincia di Isernia. L’idea, provocatoria, è quella non di spegnere un candelina per il primo anno di chiusura, sarebbe stato troppo banale e c’è ben poco da festeggiare, ma di accendere un lumino funebre, proprio per testimoniare, simbolicamente, l’abbandono da parte delle istituzioni e il triste destino delle aree interne dell’Abruzzo e del Molise.

    «Noi ci saremo, con il nostro simbolo, e con la nostra volontà di accompagnare tutti gli sforzi finalizzati a trovare soluzioni ai problemi delle aree interne» ha dichiarato alla stampa il responsabile del  Movimento per la difesa delle aree interne. Sono stati invitati tanti sindaci dell’area di confine, da quello di Agnone a quello di Belmonte ovviamente, passando per Capracotta e Castiglione Messer Marino, ma anche Schiavi di Abruzzo e via elencando. Nessuna lettera formale di invito, nemmeno sulla posta elettronica, ma un invito a mezzo stampa: sindaci, partecipate! Sono stati invitati addirittura il senatore Luciano D’Alfonso, già Governatore della Regione Abruzzo e vicino all’Anas, e il neo sottosegretario di Stato, Gianluca Castaldi. E’ stato invitato anche il consigliere regionale Andrea Greco, che tanto si speso per ottenere lo stanziamento di due milioni di euro da destinare al ponte Sente. Ed è stata invitata l’onorevole Carmela Grippa, la parlamentare di cui si narra abbia ribaltato qualche tavolo nella sede del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti proprio per ottenere dall’allora ministro Toninelli lo stanziamento di due milioni di euro per il ponte Sente. E’ stata inviata la locandina che vale come invito all’ex presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, e al suo attuale successore, Alfredo Ricci. E sono invitati, ovviamente e soprattutto, i cittadini, i pendolari, i residenti nei centri montani al di qua e al di là del ponte sul Sente, quelli che subiscono e patiscono i disagi maggiori proprio a causa della chiusura al traffico, esattamente da un anno, dell’imponente viadotto. Il lumino è un segno di lutto, certo, ma anche di speranza, perché quella fiammella che brucia dona la luce della speranza. La speranza che finalmente anche in questo lembo di terra di questa sgangherata repubblichetta si possa tornare a godere dei servizi costituzionalmente garantiti (a chiacchiere, ndr): la sanità, la viabilità, la scuola e via elencando. E allora domattina, dalle ore 10, tutti al capezzale del ponte Sente, sul lato molisano, anche per dare un ulteriore segno di solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Alto Molise “isolato”. Rigorosamente con un lumino al seguito che lasceremo acceso lì sul posto a testimoniare la nostra caparbia volontà di esigere i nostri sacrosanti diritti, anche a costo di lottare (pacificamente e nel solco della legge, ovviamente, ndr) per vederceli riconosciuti. Perché chi non lotta ha già perso in partenza.

    Francesco Bottone

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