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  • Vaccinazioni, Scarano: «Avete dimostrato che l’ospedale è inutile»

    La decisione di scartare la sede ospedaliera del “Caracciolo” per effettuare la vaccinazione anti Covid corre il concreto rischio di trasformarsi in un pericoloso «effetto boomerang» proprio contro l’ospedale di Agnone. E ancora: fare ricorso al Tar contro il Piano operativo sanitario non applicato dall’Asrem non è affatto un gesto violento, né rivoluzionario, è il semplice, concreto e codificato esercizio di un diritto giuridico.

    Una sorta di lezione di diritto in pillole, nell’aula del Consiglio comunale, quella tenuta dall’avvocato e consigliere di minoranza Vincenzo Scarano, in merito alla possibilità di ricorrere al Tar contro la mancata applicazione dei provvedimenti relativi all’attivazione dell’ospedale di area particolarmente disagiata. La proposta della minoranza di adire le vie legali contro Asrem non ha trovato accoglimento presso la maggioranza guidata da Daniele Saia. Il primo cittadino e il suo vice, l’assessore alla sanità Giovanni Di Nucci, preferiscono la via della diplomazia, i reiterati “pellegrinaggi” a Campobasso a conferire con questa o quella personalità, tecnica o politica che sia. Risultati, però, zero.

    «Le strade da noi proposte per tutelare e difendere l’ospedale “Caracciolo” sono assolutamente civili e previste dall’ordinamento giuridico. – ha esordito l’esponente dell’opposizione in aula – Non si comprende, dunque, la presa di posizione del vicesindaco che alla nostra idea di fare ricorso contro la mancata applicazione del Pos dichiara di preferire altre strade più civili. E perché noi non siamo forse civili? Chi vuol fare causa, nelle sedi giudiziarie, non è un violento, ne prenda atto il vicesindaco Di Nucci. – ha incalzato Scarano – Quando lei dice noi siamo per la diplomazia, bene, allora ci illustri i risultati di questa strada diplomatica intrapresa.

    Lei, dottor Di Nucci, deve sapere una cosa: noi viviamo in uno stato di diritto, che non è affatto uno stato violento. Proprio questo stato di diritto dà al cittadino, appunto, dei diritti. Come ad esempio la possibilità di fare ricorso appellandosi ad un giudice amministrativo quando non si vedono riconosciute alcune cose che addirittura sono costituzionalmente garantite, per esempio il diritto alla salute. Non è che rivolgendoci ad un giudice siamo dei violenti. – ha continuato Scarano nella sua lucida esposizione – Abbiamo, o meglio avete fatto diffide e richieste all’Asrem per l’attivazione o la permanenza di alcuni servizi all’interno dell’ospedale di Agnone. Ora che quei termini sono abbondantemente scaduti non ve ne potete uscire dicendo che voi preferite la strada del dialogo e della diplomazia».

    Insomma, una richiesta di concretezza quella di Scarano, perché l’ospedale perde pezzi e servizi ogni giorno di più, nonostante i famosi “pellegrinaggi” a Campobasso. «E’ una vita che parlate, – ha ripreso Scarano – ma ad un certo punto bisogna essere concreti. Abbiamo delle sadenze e tra l’altro, in queste ultime settimane, avete dimostrato che l’ospedale non ci serve, non serve al territorio. Se le vaccinazioni contro il Covid si fanno in Comune ad Agnone, poi le farà anche Capracotta e tutti gli altri paesi, diamo un segnale che l’ospedale non serva davvero a niente.

    Voi state tollerando che non ci sia un direttore sanitario, né un primario a medicina, né un dirigente dell’igiene pubblica, così come tanti altri servizi; vi chiedo, volete e dobbiamo sopportare all’infinito? Abbiamo, mesi fa, anche votato un documento all’unanimità, proprio sull’ospedale di area particolarmente disagiata, identificando addirittura una strategia da adottare. Cosa avete fatto di concreto in questi mesi? Se Asrem non dà risposte certe, bisogna rivolgersi ad un giudice, perché altrimenti questi problemi non saranno mai risolti».

    Francesco Bottone

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