Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. DGR/139 del 7 febbraio 2019, previo parere favorevole dell’ISPRA, sono state apportate modifiche alla precedente delibera che disciplinava le attività di controllo delle popolazioni di cinghiale per il triennio 2018/2020.
La modifica si è resa necessaria alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n.217/2018 del 24 novembre 2018, con la quale giudici hanno dichiarato la illegittimità costituzionale dell’ art. 44, comma 2 della L.r. 10/2004, limitatamente alle parole «e dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione». In sostanza solo la Polizia provinciale può effettuare abbattimenti in regime di controllo, non anche i cacciatori di selezione volontari.
Con la recente modifica la Regione Abruzzo ha stabilito che gli interventi di controllo verranno effettuati sempre dalla Polizia provinciale, la quale potrà avvalersi dei proprietari o possessori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza venatoria, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza venatoria. «Si tratta, – spigano dalla Regione – di una serie di attività finalizzate alla riduzione degli impatti dei cinghiali sulle produzioni agricole e sulle biocenosi naturali, che prevede l’applicazione sia di misure di prevenzione (recinzioni, deterrenti acustici, ecc.) sia di abbattimenti selettivi. In particolare gli interventi indiretti di prevenzione sono attivati e coordinati dagli ATC, mentre quelli diretti (abbattimenti) sono attivati e coordinati dalla Polizia Provinciale».
In questa prima fase le azioni verranno adottate in tutta la Regione ad esclusione dei territori dei Parchi naturali. Nelle Aree della Rete Natura 2000, ZPE del PNALM e Aree Patom, sono previste specifiche azioni di controllo da autorizzare di volta a cura dell’Ente gestore.
Viene introdotta anche la possibilità per i proprietari o conduttori di fondi agricoli danneggiati, in possesso di licenza venatoria, di fare richiesta di attività di cattura dei cinghiali con gabbie/chiusini.
Gli interventi verranno realizzati in tutto il territorio regionale sottoposto all’attività venatoria, con priorità per le aree non vocate, gli istituti di protezione (ZRC e Aree Cinofile) e le aree particolarmente danneggiate delle aree vocate. Presso le sedi di servizio delle Polizie Provinciali in avvalimento alla Regione sono individuati i Coordinamenti per l’applicazione delle attività di controllo. Ad essi, su criterio di competenza territoriale, afferiscono sia gli indirizzi programmati dalla Regione, sia i dati dei danni provocati dalla specie, sia le richieste di intervento da parte dei Comuni, delle Associazioni Agricole e delle Aziende Agricole danneggiate; queste potranno pervenire via mail attraverso invio di apposito modello, con indicazione esatta del luogo di criticità.