Emergenza cinghiali, l’ArciCaccia: «La “braccata” non serve a ridurne il numero, anzi…»
Il presidente provinciale Angelo Pessolano sposa le tesi del fotografo naturalista Dario Rapino.
«Abolire la caccia per ridurre il numero dei cinghiali». E’ la tesi, solo apparentemente paradossale, lanciata ieri on line dal fotografo naturista abruzzese Dario Rapino. Dichiarazioni che hanno fatto immediatamente il giro del web, scatenando la reazione stizzita di moltissimi cacciatori in tutta Italia. Scontata la bocciatura sonora della tesi di Rapino, ma oggi, nemmeno tanto a sorpresa, è proprio un cacciatore, anzi il dirigente di un’associazione venatoria, a dare sostegno alle tesi eretiche del fotografo anti-caccia.
«Per quanto riguarda il cinghiale, è vero: più se ne abbattono più le femmine si riprodurranno, in particolare con la caccia in braccata con la quale non si riescono a selezionare i capi da abbattere. – spiega Angelo Pessolano, (nella foto qui a destra, ndr) presidente provinciale del Chietino dell’ArciCaccia e componente del comitato di gestione dell’Atc Vastese – In verità il fotografo naturalista coglie nel segno: per non far prolificare a dismisura i cinghiali non bisognerebbe abbattere le femmine adulte capo-branco né i maschi adulti dominanti (sono invece proprio queste le prede statisticamente più abbattute in braccata, ndr). Il maschio infatti non permette ai giovani maschi di coprire le femmine, così come la femmina dominante non fa andare in estro le femmine se troppo giovani. In sintesi l’unico modo per far scendere la popolazione di cingiali è quello di abbattere solo ed sclusivamente i piccoli e i rossi. Ma questo non è affatto possibile con la braccata».
Elementi basilari di gestione faunistico-venatoria questi a cui fa riferimento Pessolano. «Questo – spiega infatti in chiusura il dirigente dell’ArciCaccia – è il pensiero di diversi tecnici e scienziati in merito alla specie cinghiale. La braccata ammazza, ma non riduce. Sembra un controsenso, ma è così. Solo la caccia di selezione controlla in modo scientifico la specie e la consistenza numerica».