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  • Mascherine: efficacia dubbia, ma sindaci e governatori ne impongono l’utilizzo di massa

    L’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) ha pubblicato nei giorni scorsi sul suo sito istituzionale il rapporto “Using face masks in the community – Reducing COVID-19 transmission from potentially asymptomatic or pre-symptomatic people through the use of face masks ” in cui si forniscono indicazioni sull’idoneità dell’uso delle mascherine facciali di tipo medico (chirurgiche o altro dispositivo medico) e di tipo non medico nelle persone non malate per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus nella comunità da parte di chi è in fase presintomatica o asintomatica.

    Nelle conclusioni del Rapporto l’ECDC evidenzia in particolare che:

    L’uso di mascherine facciali di tipo medico (chirurgiche o altro dispositivo medico) da parte degli operatori sanitari deve avere la priorità sull’uso delle mascherine nella comunità.

    L’uso di mascherine facciali in pubblico può servire come mezzo di controllo per ridurre la diffusione dell’infezione nella comunità minimizzando l’escrezione di goccioline respiratorie da individui infetti che non hanno ancora sviluppato sintomi o che rimangono asintomatici. Non è noto quanto l’uso delle mascherine facciali nella comunità possa contribuire a una riduzione della trasmissione oltre alle altre contromisure.

    L’uso di mascherine facciali nella comunità può essere preso in considerazione specialmente quando si visitano spazi affollati e chiusi, come negozi di alimentari, centri commerciali o quando si utilizzano i mezzi pubblici, ecc.

    Si può prendere in considerazione l’uso di mascherine facciali non mediche realizzate con vari tessuti, specialmente se – a causa di problemi di fornitura – le mascherine mediche devono essere utilizzate prioritariamente come dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori sanitari. A supporto dell’uso di mascherine non mediche come mezzo di controllo della fonte di infezione esistono evidenze scientifiche indirette e limitate.

    L’uso di mascherine facciali nella comunità deve essere considerato solo come una misura complementare e non in sostituzione delle misure preventive consolidate, come, ad esempio, il distanziamento fisico, l’igiene respiratoria (tra cui tossire o starnutire in un fazzoletto monouso o nella piega del gomito per evitare di trasmettere agli altri le goccioline con le secrezioni respiratorie), l’igiene meticolosa delle mani e l’evitare di toccarsi con le mani il viso, il naso, gli occhi e la bocca.

    L’uso appropriato e corretto delle mascherine facciali è fondamentale affinché la misura sia efficace e può essere migliorato attraverso campagne educative.

    Le raccomandazioni sull’uso delle mascherine facciali nella comunità dovrebbero tenere attentamente conto delle lacune delle prove di efficacia, della situazione dell’offerta e dei potenziali effetti collaterali negativi.

    FONTE MINISTERO DELLA SALUTE

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