Stamani a Pescara, presso la Parrocchia della “Beata Vergine Maria Stella Maris”, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Tommaso Valentinetti, Vescovo dell’Arcidiocesi di Pescara/Penne, accompagnato dal Sacerdote Diocesano Don Mauro Pallini, con l’ausilio del coro della Chiesa, ha officiato la solenne celebrazione eucaristica nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Celeste Patrona dell’Arma, ricordando anche la “Giornata dell’Orfano”, profondamente sentita dai militari dell’Arma che si stringono a tutti i figli dei colleghi scomparsi.

Alla cerimonia hanno partecipato le massime Autorità civili e militari della Provincia, gli Ufficiali, i Marescialli, i Brigadieri, gli Appuntati ed i Carabinieri dell’Arma di Pescara, unitamente all’Associazione Nazionale Carabinieri nonché una rappresentanza degli alunni dell’Istituto Comprensivo Scolastico 6 di Pescara, accompagnati dalla Preside, che al termine della funzione religiosa hanno anche cantato l’inno alla Virgo Fidelis. La funzione religiosa ha offerto un momento di riflessione e commemorazione tra tutti i partecipanti.

«Con tale evento, la Chiesa pescarese intende ringraziare tutti i Carabinieri che, quotidianamente, prestano il loro servizio a favore di tutte le persone, particolarmente di quelle più in difficoltà, affinché la Madonna li ispiri e li custodisca sempre nella fedeltà alla loro missione», ha commentato Sua Eccellenza Reverendissima che nella sua omelia ha posto l’accento sulle parole del Vangelo, evidenziando che «il bene e il male sono radicati nella libertà e nell’amore: il bene è scegliere di seguire Gesù e vivere secondo il suo amore, mentre il male è la scelta di operare da soli, allontanandosi da lui».

La Vergine Maria fu proclamata Patrona dell’Arma, con il titolo di “Virgo Fidelis”, nel 1949, da Papa Pio XII, il quale, ispirandosi al motto dei Carabinieri “Nei secoli fedele”, ne fissava la celebrazione proprio il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della Battaglia di Culqualber, fatto d’armi che celebra l’eroismo, sino all’estremo sacrificio, del 1° Battaglione Carabinieri Reali, presente in Africa Orientale con due Compagnie Carabinieri.
In quella data ebbe infatti luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace e in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
A ricordo di quell’eroico atto, di cui ricorre oggi l’84° anniversario, la Bandiera dell’Arma è stata insignita della seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale. La memoria di quei caduti costituisce più di una tradizione e vuole suggellare l’indissolubile rapporto tra l’Arma dei Carabinieri e i propri “figli” deceduti per servirla, per portare da sempre pace in Patria e nel mondo. Oggi viene reso onore a tutti quei Carabinieri che hanno saputo tener fede al giuramento prestato sino all’estremo sacrificio e ai loro famigliari che, con coraggio e dignità, ne hanno sopportato la lacerante perdita. Nella giornata odierna, infatti, ricorre anche la “Giornata dell’Orfano” ed è espressamente a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che i Carabinieri rivolgono il proprio più sentito pensiero. L’Arma dei Carabinieri ha fondato per questo, già nel 1948 l’ONAOMAC, Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, che assiste i figli dei militari deceduti, sostenendoli economicamente, con borse di studio quali premi “di buon profitto”, nel percorso scolastico ed extracurriculare, anche mediante l’organizzazione di vacanze studio e gite d’istruzione, segno concreto di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi.