AGNONE – Ospedale, Greco: «Scongiurata la chiusura del servizio cucine».
«Il servizio mensa dell’ospedale di Agnone stava per essere esternalizzato, nonostante la mensa interna funzionasse perfettamente. Appena ne ho avuto notizia, ho fatto il possibile per fermare questo inutile spreco di denaro pubblico, che per ora non avverrà. È importante che i molisani sappiano cos’è successo. – spiega Andrea Greco – Il Direttore amministrativo dell’Asrem, Antonio Forciniti, ha recentemente disposto l’esternalizzazione del servizio mensa dell’ospedale Caracciolo, affidandolo alla Tre stelle Società Cooperativa. La cooperativa, che fa capo alla famiglia Policella, avrebbe dovuto gestire il servizio, in via provvisoria, a partire dal primo febbraio. Mentre la data di inizio del servizio era stata resa nota dalla stessa Tre stelle, non vi era alcun cenno circa la durata della prestazione. Cosa che destava non poche preoccupazioni, dato che troppo spesso, in Italia, nulla risulta essere più “definitivo” di un affidamento provvisorio. La cooperativa doveva dunque fornire un totale di 20 pasti al giorno, gli stessi garantiti finora dalla mensa interna all’ospedale. Mensa nella quale risultano regolarmente operativi, con contratto a tempo indeterminato, ben quattro cuochi. In sostanza, dal primo febbraio la collettività si sarebbe trovata a pagare due volte per lo stesso servizio: i cuochi regolarmente in organico sarebbero stati costretti a recarsi sul luogo di lavoro senza poter svolgere le proprie mansioni, mentre la Cooperativa avrebbe servito i pasti ai degenti, dietro un corrispettivo di circa 300 euro al giorno (9mila euro al mese). Un’assoluta follia. A spingere verso l’affidamento provvisorio, ci sarebbe stata la necessità di ripristinare le cucine, risultate non adeguate in seguito al sopralluogo del 10 novembre 2018, a seguito del quale si evidenziavano alcune anomalie: tre mattonelle mancanti su una parete, un secchio privo di coperchio e tre griglie scoperte. Quando ho appreso la notizia, credevo si trattasse di uno scherzo, ma purtroppo non lo era. Allora, per rendermi conto dell’effettiva situazione in cui versavano le cucine in questione, ieri mattina ho effettuato un sopralluogo all’ospedale di Agnone e ho potuto costatare con i miei occhi che gli irrisori interventi di ripristino erano già stati prontamente effettuati dagli stessi addetti. Stando così le cose, non capivo la necessità di disporre un simile provvedimento che, in netto contrasto con il piano di rientro, comportava uno sperpero di denaro pubblico senza alcuna giustificazione. È stata mia premura informare tempestivamente della situazione il direttore generale dell’Asrem Sosto, comunicandogli che, nel caso in cui l’azienda sanitaria non avesse revocato immediatamente l’affidamento, sarei stato costretto a rivolgermi direttamente ai commissari, alla magistratura e alle forze dell’ordine. Intanto, ho depositato due richieste di accesso agli atti per acquisire i relativi verbali e fare chiarezza in questa assurda vicenda. Solo pochi minuti fa mi è giunta la notizia che l’Asrem avrebbe bloccato l’affidamento esterno del servizio mensa. Mi aspetto che nelle prossime ore saranno predisposti nuovi sopralluoghi nei locali della mensa del Caracciolo, per verificarne l’effettiva osservanza degli standard qualitativi e di sicurezza. Ma intanto posso ritenermi soddisfatto per aver contribuito a bloccare un inutile spreco di risorse e l’umiliazione ingiustificata di dipendenti pubblici. Con il M5S nelle istituzioni non c’è più spazio per “sviste” e sprechi di alcun tipo. È ora che tutti inizino a rendersene conto».
[…] Un’operazione che in passato il M5S è riuscito a sventare, quando il direttore generale era Gennaro Sosto. Oggi, tuttavia, il problema riemerge in tutta la sua gravità e si pone in netto contrasto con gli obiettivi fissati dal Piano di rientro. A questo punto, considerate le tempistiche del bando soggette all’impugnazione (non risulta decorso il termine di 30 giorni dalla pubblicazione), sarebbe opportuno compiere le doverose valutazioni di carattere tecnico-economiche, al fine di rettificare l’appalto per perseguire i principi di buon andamento ed efficienza, nonché evitare un potenziale spreco di risorse. […]