Addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre con il crollo del 30% della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base dell’aggiornamento previsionale elaborato dall’Ismea e Unaprol per la campagna 2020/21. In Molise, sempre stando allo studio sopra citato, la flessione dovrebbe attestarsi al 23% in meno rispetto al 2019, quando la produzione fu di 2 milioni e 877 mila chili. Nulla questio, invece, sulla qualità del prodotto che resta comunque alta.
L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media, negli ultimi 5 anni, di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni, sottolinea Coldiretti.
Sul fronte del mercato la minor produzione 2020 e la crescente richiesta di prodotto da parte delle famiglie sta spingendo in alto i listini nelle ultime settimane, con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. Una variazione a rialzo, questa, non applicata dai produttori di Campagna Amica, come quelli dell’Agrimercato di Campobasso, che continuano a vendere il loro ottimo prodotto a km zero allo stesso prezzo dello scorso anno.
Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica, dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.