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  • Fiera d’Ottobre, Vitiello: «Abbiamo tutte le prerogative per diventare il primo sistema fieristico molisano»

    Con la consegna della maglia ufficiale al sindaco di Larino Pino Puchetti e all’assessore alle attività produttive Angela Vitiello si è chiusa ufficialmente la 282ª edizione della Fiera d’Ottobre. Stand nuovi, tante presenze e un programma nuovo e ricco di eventi – dal 10 al 12 ottobre 2025 – hanno suggellato una manifestazione, promossa dal Comune di Larino e organizzata da EMLive, che si è contraddistinta per una rinnovata energia imprenditoriale. Nel fine settimana il polo fieristico di Contrada Monte Arcano ha registrato un afflusso di visitatori in linea con le ultime edizioni, confermando l’importanza di questo appuntamento nel calendario molisano e meridionale.

    La kermesse di quest’anno ha sorpreso per la vitalità del partenariato espositivo, incentrato sulle diverse espressioni dell’agroalimentare italiano. Circa cento realtà imprenditoriali – da operatori agricoli ad artigiani tessili, da commercianti a produttori dell’enogastronomia e dei settori più innovativi – hanno portato in fiera le proprie proposte, dimostrando come il territorio sia in grado di rigenerarsi continuamente. Il rinnovamento della platea di espositori è stato evidente fin dall’apertura solenne, con la presenza del Sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo e di una rappresentanza istituzionale che ha ribadito l’importanza strategica della manifestazione.

    «Negli ultimi anni stiamo cercando di rivitalizzare la Fiera d’Ottobre – ha sottolineato Pino Puchetti, sindaco della Città di Larino – trasformandola in una fiera specializzata sull’agroalimentare e legata al nostro territorio. Un evento in cui si danno informazioni alle imprese, per renderle più competitive. Ci auguriamo per il futuro che ci siano quegli investimenti per poterla migliorare ancora di più, di poter dialogare con le istituzioni a livello regionale ed interregionale. Sono convinto che questa sia la fiera della regione Molise ed un evento identitario della nostra comunità e dell’intero territorio».

    Il programma complessivo ha rappresentato un salto qualitativo significativo. Per la prima volta nella sua storia plurisecolare, la Fiera ha assunto respiro interregionale, coinvolgendo produttori da cinque regioni diverse dell’Italia, da nord a sud, trasformando Larino in un laboratorio di scambio e contaminazione virtuosa tra realtà produttive diverse.

    «L’impegno dell’amministrazione è quello di proseguire su questa strada di cambiamento – ha precisato Angela Vitiello, assessore alle attività produttive della Città di Larino -. Siamo molisani, abbiamo la capacità di innovazione, abbiamo la creatività, abbiamo la forza del made in Italy che è amato in tutto il mondo, abbiamo tutte le prerogative per diventare il primo sistema fieristico molisano. Siamo fortemente convinti del potenziale di questa manifestazione e del coinvolgimento e forte senso di comunità che ogni volta riemerge in questa occasione. Il nodo principale da sciogliere è quello di avere la capacità di fare sistema, perché troppo spesso si hanno delle visioni individualistiche, ma solo la visione d’insieme è capace di ottenere vittorie. Siamo soddisfatti anche per la vicinanza da parte del Ministero dell’Agricoltura e della partecipazione dei numerosi rappresentanti regionali. Siamo già al lavoro per la 283° edizione».

    Le tre giornate sono state articolate su più fronti: dalle sessioni di approfondimento dedicati ai produttori oleari mediante il progetto Interreg europeo HEVON, passando per iniziative sulla transumanza e le pratiche di allevamento storico, sino ai seminari sulla filiera cerealicola e sulla tradizione casearia. Ogni argomento è stato affrontato attraverso workshop, masterclass con esperti – incluso lo showcooking della Chef stellata Stefania di Pasquo — e dibattiti su temi cruciali come la sostenibilità e il riconoscimento UNESCO.

    Apprezzati anche i laboratori esperienziali, curati dal Movimento Zoè lungo tutta la manifestazione. Dalle saponette artigianali alle tecniche di lavorazione della lana, dai terrari alle “bombe di semi”, il pubblico ha potuto toccare con mano il significato dell’autoproduzione consapevole e dell’ecologia pratica. Questi laboratori hanno consolidato il ruolo della Fiera come spazio di apprendimento e consapevolezza ambientale. Concetto ribadito anche dalla partecipazione degli studenti dell’Istituto Agrario di Larino e dell’Istituto Turistico di Termoli. Notevole, inoltre, l’attenzione riservata ai bambini e alle famiglie, con un calendario articolato di spettacoli, giochi, attività creative e il mini maneggio con i pony che ha permesso ai piccoli di vivere esperienze autentiche a contatto con il mondo rurale.

    La Fiera d’Ottobre ha ospitato anche iniziative di prevenzione sanitaria, con screening mammografici e altri esami diagnostici messi a disposizione gratuitamente da Asrem e LILT-AIDO, dimostrando come la manifestazione mantenga una funzione culturale e comunitaria più ampia.

    I numeri di affluenza rimangono positivi. Questo dato, unito alla qualità del programma e alla vivacità della base espositiva, suggerisce che la Fiera d’Ottobre di Larino, la Food Valley del Molise, ha saputo rigenerarsi senza tradire le proprie origini, confermandosi epicentro di un agroalimentare consapevole e di una tradizione pastorale che continua a germogliare in forme nuove e sostenibili.

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