La Squadra Mobile della Questura di Isernia, unitamente a personale della Questura di Frosinone, ha eseguito “Ordinanza di applicazione degli arresti domiciliare” emessa dal Tribunale di Frosinone in data 06.04.2016, a carico di M. O. di Venafro, titolare di una scuola guida, incensurato.
La vicenda trae spunto da un’attività di indagine intrapresa dalla Squadra Mobile di Frosinone che ha visto 20 persone arrestate e 130 indagati, i quali si sono associati al fine di far conseguire illecitamente a numerosi candidati l’idoneità alla prova teorica per il conseguimento della patente di guida categoria B e/o la revisione della patente attraverso la predisposizione di condotte fraudolente quali la redazione di atti falsi e la pianificazione di sedute di esame “truccate”, ottenendo in cambio rilevanti profitti. Inoltre effettuavano accessi abusivi al sistema telematico della Motorizzazione al fine di procedere al rilascio di patente di guida mai conseguiti dai beneficiari o alla modifica della data di scadenza dei titoli di guida. In particolare il cittadino venafrano, titolare di un’autoscuola, partecipava stabilmente alle attività illecite del sodalizio criminale, iscrivendo i propri candidati/clienti alle sedute di esami “truccati”, alimentando così la cassa comune dell’associazione criminale attraverso l’erogazione di parte dei compensi versati dai propri candidati, da cui a sua volta ricavava utili.
Fatti accaduti in Frosinone.
(ANSA) – ROMA, 11 APR – Venti persone, tra le quali un ingegnere della Motorizzazione che all’epoca ricopriva l’incarico di Direttore dell’Ufficio di Frosinone, sono state arrestate per un traffico di patenti di guida rilasciate o rinnovate in cambio di denaro a cittadini stranieri. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, falso in atto pubblico, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico pubblico e frode informatica ai danni dello Stato. La Polizia di Frosinone, in collaborazione con personale delle questure di Roma, Napoli, Caserta e L’Aquila, hanno eseguito la misura di custodia cautelare. Le persone indagate sono 135. Tra questi i clienti dell’organizzazione, perlopiù egiziani, pakistani, marocchini e cinesi, spesso non in grado di comprendere la lingua italiana, né a conoscenza del codice stradale e della segnaletica, ma disposti a pagare, come prezzo della corruzione, cifre che si aggiravano intorno ai 4000 euro.