Il presidente di Federcaccia Chieti, Di Carlo: “Un nuovo modo di interpretare la Caccia”.
Un’affluenza di oltre mille persone in due giorni provenienti da tutto l’Abruzzo ma anche da Marche, Molise, Lazio e Toscana; la nutrita rappresentanza delle associazioni nazionali di CINOFILIA, FALCONERIA e i bravissimi Arcieri di URCA Toscana. Ma soprattutto le prove di tiro per adulti (piattello – cinghiale corrente etc…), simulazioni di percorsi di caccia, le esposizioni e i giochi di tiro per ragazzi, vari campi per ogni gara con classifiche e ricchi premi ai vincitori (coppe, targhe, medaglie, premi enogastronomici).
È la fotografia di un momento significativo di aggregazione del mondo venatorio in Abruzzo quella scattata in occasione della 116^ Festa del Cacciatore d’Abruzzo, evento organizzato da Federcaccia Chieti e 
fortemente voluto dal nuovo Presidente provinciale Giannicola di Carlo (insediatosi il 23 marzo scorso) che così commenta la positiva riuscita della manifestazione: “Ho ritenuto doveroso celebrare la lunga storia della nostra Federazione – nata il 1 gennaio 1900 per aggregare tutte le anime del variegato mondo venatorio – e, allo stesso tempo, inaugurare un nuovo corso: oggi il mondo della
caccia è cambiato, è sempre più etico, responsabile, votato al monitoraggio e alla corretta gestione delle specie faunistiche. Per questo è quanto mai necessario creare momenti e percorsi comuni, che siano occasione di confronto, ma anche di rafforzamento di legami di amicizia che ruotano intorno
ad una passione comune”.
L’evento si è svolto a Castiglione Messer Marino, in località Selva Grande in uno degli scorci montani più suggestivi del nostro Abruzzo. L’azienda faunistica venatoria “Valle Santa Barbara” è stata lo scenario di tutte le prove svolte durante la due giorni e ha fornito inoltre i servizi di ristorazione e alloggio per tutti i partecipanti.
Federcaccia Chieti è orgogliosa della partecipazione e dell’ottima riuscita dell’evento e già si prepara a dare continuità e respiro nazionale alla Festa del Cacciatore d’Abruzzo: “per non dimenticare l’antica tradizione venatoria – aggiunge il Presidente Di Carlo – sposandola con una nuova cultura
responsabile, etica e sostenibile della caccia del terzo millennio…per emozioni senza tempo!”
