Un morto che cammina. In Italia succede che un ente soppresso solo a chiacchiere si possa candidare al progetto nazionale best practice di Spendig review. In sostanza una presa per il culo bella e buona, in perfetta linea con lo stile Renzi.
Riceviamo il seguente comunicato stampa dalla Provincia di Chieti:
Nella lotta a sprechi e sperperi la Provincia ha tutti i numeri per partecipare al progetto promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica denominato “Diffusione di best practice di spending review”. Obiettivo del progetto è quello di mappare buone pratiche di spending review realizzate dalle Pubbliche Amministrazione italiane per le attività di diffusione, valorizzazione e trasferimento delle esperienze.
L’Amministrazione Di Giuseppantonio oggi vanta un primato: è certamente tra le Province più virtuose in fatto di risparmio e di azzeramento di costi inutili.
Una gestione sana, improntata soprattutto alla lotta a sprechi e sperperi che si annidano notoriamente nelle maglie dell’ente pubblico avviata sin dall’insediamento, quando lo scenario si è presentato da subito irto di difficoltà tra debiti pregressi e tagli ai trasferimenti statali e regionali.
Partendo da una ricognizione delle voci di spesa più rappresentative, l’Ente si è fatto artefice di azioni e misure di contrasto “anticrisi” che oggi si configurano come buone prassi consolidate, spendibili in tante altre realtà italiane che sono a rischio default.
“I dati che siamo riusciti ad ottenere sono sbalorditivi rispetto all’inizio del nostro mandato. Il costo della politica è stato abbattuto del 70% – spiega Di Giuseppantonio – i fitti passivi del 90% perché abbiamo disdetto i contratti di locazione, accorpato scuole e ridotto i canoni annui. Sulle utenze ad esempio, abbiamo un abbattimento del 60% per quelle elettriche e del 44% di quelle termiche, sulla telefonia fino all’86%, su automezzi e carburanti il risparmio si attesta rispettivamente al 65 e 64%. Abbiamo inciso anche sulle spese di pulizie (- 62%) e le spese postali (-80%) in quanto si è data piena attuazione all’obbligo di utilizzo della posta elettronica e degli invii telematici. In ultimo, le spese per il Nucleo di valutazione ridotte del 50% e le spese per il personale dirigenziale passato da 13 a 3, ha prodotto un risparmio del 62%”.
“Abbiamo azzerato completamente intere voci di costo – aggiunge Di Giuseppantonio – praticamente non abbiamo finanziato gite e partecipazioni a fiere ed eventi, non abbiamo elargito contributi a pioggia, abbiamo abbattuto consulenze, spese di rappresentanza e di pubblicità.”
“Qui entrano in gioco quelle misure che abbiamo sperimentato impartendo direttive precise ai nostri Uffici – dichiara Di Giuseppantonio – e che ci hanno permesso fino ad oggi di fronteggiare lo stato di pre-dissesto finanziario, il piano di riequilibrio economico per il ripianamento dei debiti. Nonostante tante difficoltà – sottolinea il Presidente Enrico Di Giuseppantonio – i servizi che ci competono non hanno subito interruzioni, qualche eccezione in quest’ultimo anno. La spending review l’abbiamo messa in campo per necessità, ma si è rilevata una sfida che ci ha permesso di elaborare un metodo di gestione della cosa pubblica basato sulla razionalizzazione delle risorse di denaro pubblico che ha prodotto risparmi evidenti”.
A supportare la spending review della Provincia di Chieti, tra l’altro, l’istituzione di un vero e proprio servizio Controllo Costi Fissi, la task force dall’Amministrazione per combattere gli sperperi e l’applicazione del “Codice comportamentale in materia di uso razionale dell’energia da parte degli amministratori e del personale dipendente dell’ente nonché dei fruitori esterni”.
“Dati alla mano – conclude Di Giuseppantonio – siamo in grado di dimostrare l’efficacia delle nostre buone prassi che oggi iniziano a dare i primi frutti per l’Amministrazione provinciale. La nostra Amministrazione, l’ultima eletta dai cittadini, lascia in eredità ai successori un ente in via di risanamento”.
a cura di Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
PS: La domanda nasce spontanea: non si sarebbe avuto un risparmio maggiore (e vero) se l’inutile ente Provincia fosse stato realmente abolito?