La necessità di non smantellare le emodinamiche e i punti nascita, l’ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone, e di rafforzare la medicina territoriale, di innovare la strumentazione e accelerare sulle riforme di prossimità, come le case di comunità, senza perdere guardie mediche e servizi.
E’ quanto chiesto dai consiglieri regionali Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla, Alessandra Salvatore, Angelo Primiani e del presidente della Conferenza dei sindaci, Daniele Saia al direttore della programmazione sanitaria del Ministero, Walter Bergamaschi. L’incontro questa mattina a Roma dove la delegazione molisana ha portato anche dati e proposte.
Particolare preoccupazione è stata espressa sulla riforma della rete ictus e ospedaliera, rilanciando la centralità della sanità pubblica e la velocità per gli interventi tempo-dipendenti. Appropriatezza, mobilità, sicurezza delle cure sono stati i concetti più discussi.
Così come la rispondenza del mandato commissariale rispetto agli obiettivi: “Sedici anni senza esiti non sono più tollerabili: aumentare i costi per non migliorare i servizi non era sicuramente l’obiettivo del Commissariamento della sanità del Molise” dichiara da Roma la delegazione molisana.
Riportate anche alcune informazioni meno note sul disavanzo storico e sul mandato della società Rsm chiamata a fotografare i conti, ma che ad oggi ha fornito un quadro parziale e incompleto che non consente di fare uno scatto puntuale della situazione finanziaria.
Anche i collaboratori di Bergamaschi hanno raccolto alcuni elementi più specifici, riservandosi approfondimenti. “Era nostro dovere farlo – proseguono i consiglieri e il presidente Saia – perché non lasceremo nulla di intentato per difendere e rafforzare il diritto alla cura dei nostri cittadini in ogni luogo del nostro territorio”.