(ANSA) – TORINO – “Il rischio oncologico per i sopravvissuti alle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki è nella misura di 1,39 per tutti i tumori. Mentre il rischio per un uso massiccio e prolungato nel tempo di telefoni cellulari, secondo Interphone, è pari a 1,44″. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza, depositate ieri, con cui il Tribunale di Ivrea ha condannato l’Inail a riconoscere a Roberto Romeo, assistito dallo studio legale Ambrosio & Commodo, una rendita vitalizia da malattia professionale.
«Se nessuno osa porre in dubbio un nesso quantomeno concausale tra esposizione alle radiazioni provenienti da un’esplosione atomica e patologie tumorali – scrive Fadda – non si vede perché non possa ritenersi analogamente sussistente questo medesimo nesso tra esposizione a radiofrequenze e tumori encefalici rari”, come quello che ha colpito Romeo.
La sentenza ha stabilito che esiste una correlazione tra il tumore al cervello, benigno ma invalidante di cui è affetto l’uomo, e l’uso “abnorme” del cellulare.