CELENZA SUL TRIGNO – «Su questa cosa mi ci gioco la faccia e la credibilità politica costruita in 25 anni di amministrazione: entro centoventi giorni sarà attiva la Casa della salute in località Canneto, sulla fondovalle Trigno».
La promessa, impegnativa, è di Luciano D’Alfonso, il governatore d’Abruzzo che ieri è tornato per la seconda volta in poche settimane a Celenza sul Trigno per spiegare ai celenzani incazzati perché è stata soppressa la locale sede di guardia medica. E come Renzi, ma senza slide, il governatore «assolto 53 volte» ha sparato una data per la sua rivoluzione sanitaria nel Vastese, quei centoventi giorni per la realizzazione di una casa della salute, «una struttura nella quale opereranno medici di medicina generale, infermieri e medici specialisti, in grado di fornire una risposta sanitaria integrata, con un livello di efficienza molto elevato».
All’annuncio dei centoventi giorni il manager generale della Asl, Francesco Zavattaro, presente in sala, è saltato sulla sedia incredulo. «Diciamo 180 giorni» ha provato a mettere una toppa alla sparata del governatore, ma D’Alfonso è stato irremovibile: «Ce la faremo in 120 giorni, ormai è una sfida».
Questa dunque la situazione attuale: la guardia medica di Celenza, come le altre di zona, sarà rottamata dal Renzi abruzzese, e superata in qualità e quantità da questa futuristica casa della salute. Per realizzare quella struttura integrata, una sorta di «ospedaletto» come l’ha definita il consigliere regionale Mario Olivieri presente all’incontro di Celenza ieri pomeriggio, «bisognerà drenare risorse proprio dalla continuità assistenziale, cioè dalla guardia medica» ha precisato il top manager Zavattaro.
«La soppressione della guardia medica è per noi un obbligo imposto da altri. – ha spiegato il governatore D’Alfonso – Ma chiudendo la guardia medica riusciremo non solo a mettere ordine nei conti della sanità abruzzese, ma anche a trovare le risorse necessarie per dare in cambio ai cittadini dell’Alto Vastese un’offerta sanitaria nuova e più efficiente, con alti livelli di prestazioni erogate».
Una progetto che racchiuderà, all’interno di questa ormai famosa casa della salute, «emergenza, continuità assistenziale, medicina di base e medicina specialistica» come ha precisato il medico e parlamentare Maria Amato. «E’ una scelta che già funziona in altre Regioni virtuose del Nord Italia. – ha continuato l’onorevole del Pd – E’ un modello innovativo e virtuoso che permettere di fare economia e contemporaneamente di innalzare il livello dell’assistenza sanitaria».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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