Che cosa altro deve succedere, in Abruzzo, affinché le autorità preposte (competenti sarebbe troppo, ndr), tipo la Prefettura, diano il via libera ad una massiccia campagna di abbattimenti di cinghiali in deroga a tutte le leggi, al calendario venatorio sospeso, a cervellotici regolamenti regionali?
Da anni si parla di proliferazione incontrollata di cinghiali su tutto il territorio.
Danni incalcolabili all’agricoltura. Agricoltori disperati. Continui incidenti stradali causati dall’impatto con gli ungulati.
“Prima o poi ci scappa il morto” hanno ripetuto, quasi a portare sfiga, da destra a sinistra.
E il morto c’è scappato purtroppo. Una giovane mamma di Bomba è morta, strappata per sempre ai suoi bambini, perché due maledetti cinghiali quella mattina hanno attraversato la strada causando un incidente stradale. Gli animalisti, fanatici fondamentalisti, e gli anticaccia in genere, abbiano ora le palle di andare da quei bambini di Bomba, guardarli negli occhi, e spiegare loro che la mamma è morta per colpa di due cinghiali. Maledizione.
E ieri pomeriggio in frazione San Martino di Schiavi di Abruzzo, un pugno di case abitate da poche decine di anziani, un uomo di ottantasei anni è stato aggredito da un cinghiale, presumibilmente da una femmina con i cuccioli, e mandato in ospedale. I cinghiali si sono avvicinati alla sua abitazione, al suo orto, alla sua piccola vigna. E l’anziano, con un bastone in mano, ha tentato di difendere la sua proprietà dai voraci animali. Una femmina di cinghiale ha avvertito il comportamento dell’uomo minaccioso per la sua cucciolata e l’ha caricato, buttandolo a terra e mordendolo ripetutamente. L’anziano, classe 1930, ha riportato profonde ferite ai glutei, sulle cosce e nella zona inguinale. Se il cinghiale fosse stato maschio, quindi munito di difese affilate, probabilmente l’anziano sarebbe morto in pochi minuti con l’arteria femorale recisa di netto. Lo capirebbe anche un idiota o un animalista.
A fronte di questo bollettino di guerra in Abruzzo la caccia oggi non è partita, perché quei fenomeni del Wwf, a spese nostre, hanno fatto ricorso contro il calendario venatorio. E il Tar Abruzzo, sempre a spese nostre, quel calendario l’ha sospeso. Quindi a caccia non si va, fino a nuovo ordine.
La caccia di selezione al cinghiale è partita lo scorso giugno, ma solo sulla carta, nessuno colpo è stato sparato, perché la Regione sta aspettando l’ok dall’Ispra, un altro carrozzone stipendiato con i soldi dei contribuenti.
Il selecontrollo, cioè gli abbattimenti di cinghiali a difesa delle colture, va avanti, quello sì, da qualche mese, ma con modalità pensate più per la salvezza dei cinghiali. Perché il selecontrollore può operare solo dalle ore 18 alle 22 (alle 19,30 però è già buio, ndr) e solo a presidio di terreni e colture per i quali il proprietario ha fatto richiesta di intervento all’Atc e alla Provincia. Richiesta che è stata controfirmata dal sindaco del Comune interessato. Una procedura talmente contorta e lunga che alla fine i selecontrollori impiegati restano pochi e gli abbattimenti sono limitati.
Se mi chiamano perché un branco di cinghiali, anzi ormai sono mandrie, sta divorando una vigna alle ore 13 del mattino non posso intervenire con la mia bolt action, perché devo aspettare le ore 18. Non si capisce per quale oscura ragione.
Assessore regionale Dino Pepe, ma quanto ci vuole per scrivere una cazzo legge regionale di un solo articolo che permetta, vista l’emergenza cinghiali, di intervenire con metodi emergenziali, quindi in deroga alle normali procedure di prelievo venatorio? Sei in grado di farlo o no? Assessore regionale, conti qualcosa in Abruzzo oppure no? Hai più potere decisionale di una scrofa di cinghiale oppure no?
E se l’assessore Pepe non può o non vuole fare nulla, a Chieti, maledizione, c’è o no un Prefetto, tale Antonio Corona? C’è il rappresentante del Governo centrale, c’è una persona dotata di buonsenso che autorizzi, vista la perdurante emergenza e i continui casi di cronaca, gli abbattimenti immediati e massicci di cinghiali su tutto il territorio, ovunque, a qualsiasi ora, su qualsiasi terreno, sulla neve o con il sole?
Ma tanto ci vuole? Ma è l’uomo fatto per la legge o la legge per l’uomo? Le leggi servono a risolvere problemi o a crearne?
Ma i sindaci che fanno? Sono autorità di pubblica sicurezza nei loro Comuni? C’è un problema evidente di incolumità pubblica. Di grazia, perché non ordinano gli abbattimenti immediati di cinghiali?
Ma sono davvero l’unico pazzo che ragiona in questi termini? Ma esiste, in questa cazzo di regione, ancora un minimo di buonsenso?
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
tel: 3282757011