AGNONE. Uno dei luoghi comuni con cui si tende ad identificare questa vecchia e incasinata “Italietta” è che: «Gli Italiani non sono più in grado di parlare di politica. Vivono disinteressati le faccende che invece dovrebbero farli scaldare».
In un certo senso, però, dar torto a chi afferma tutto questo è quasi impossibile. Occupandosi di cronaca locale, ci si ritrova a seguire centinaia e centinaia di eventi durante i quali subito si nota un aspetto: il cittadino è assente.
Per questo stesso motivo, ieri è stato stupefacente entrare in una sala convegni (quella di Palazzo dei Filippini ad Agnone) e trovare tutte le sedie occupate quando a tenere banco era un cittadino semplice: Gaetano Longo, professione operatore ecologico part-time presso il Comune di Agnone.
Per l’incontro, Longo si è addirittura preoccupato di far stampare un opuscolo di ventiquattro pagine che potrebbe sembrare un programma elettorale soprattutto vista la conclusione in cui l’autore ha deciso di rivolgere un accorato appello ai compaesani: «Queste sono le mie idee per un sviluppo complessivo di tutto il territorio alto molisano. Stasera, da qui, mi auguro nasca un movimento che vada a coadiuvare le amministrazioni dei nostri piccoli centri (…)».
L’incontro promosso da Longo ha avuto l’obiettivo di discutere dei problemi che i cittadini affrontano e, soprattutto, di fornire una serie di soluzioni.
Tra questi, quello di ottenere lo status di zona franca per l’Altissimo Molise: un’area a cui il governo ha deciso di attribuire dei mezzi eccezionali per favorire la rivitalizzazione economica.
Davanti a tutto questo, qualcuno ha avuto dubbi sulla paternità di quanto scritto. Inoltre, c’è da dire che purtroppo alcuni dei presenti avevano scelto di partecipare al meeting solo con obiettivi poco nobili. Tuttavia, in questa sede non sembra opportuno analizzare questi fatti bensì ciò che attira l’attenzione è la scelta di Gaetano ovvero quella di mettersi in gioco, invitare gli agnonesi e gli amministratori locali e regionali (che non si sono presentati!) per discutere dei problemi della cittadina e dell’area. Forse, la massiva presenza dimostra che, probabilmente, i cittadini vogliano –dopo un periodo di totale disinteresse- mettersi a parlare di politica. Forse, qualcuno di loro si trovava lì solo per curiosità. Questo è vero però rimane il fatto che Longo si è messo in gioco. A sottolinearlo è una delle presenti che ha dichiarato alla folla uscente: «È stato coraggioso. Dovremmo dargliene atto e prendere esempio. Non è compito solo degli amministratori prendersi cura del proprio paese. È anche compito nostro. Dovremmo ricominciare a farlo».
Giovanni Giaccio
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