SCHIAVI DI ABRUZZO – Arrivo di profughi a Schiavi di Abruzzo, il consigliere Ninni vuole vederci chiaro e chiede spiegazioni al sindaco Piluso.
Ha suscitato clamore in paese e soprattutto tra i tanti schiavesi residenti a Roma che affollano internet, la notizia lanciata dall’Eco in merito all’imminente arrivo di un nutrito numero di richiedenti asilo a Schiavi. In base alle indiscrezioni circolate e non smentite dall’amministrazione comunale, i profughi arriveranno già nelle prossime settimane e saranno ospitati presso una struttura alberghiera in disuso in località Monte Pizzuto a qualche chilometro dall’abitato.
Nella mattinata di oggi (vedi foto in basso, ndr) la Polizia municipale è stata notata nei pressi del locale “Il Tempio”, ormai dismesso, cioè lo stabile che dovrebbe essere convertito in centro di accoglienza per i rifugiati africani.
La notizia dell’arrivo dei profughi ha catalizzato l’interesse di molti e si è innescato un acceso dibattito sui possibili pro e contro dell’operazione. Ad uscire pubblicamente, con una dichiarazione affidata alla stampa, è il consigliere di opposizione Luca Ninni (primo da sinistra in foto, ndr).
«Alla luce delle notizie diffuse dalla stampa locale, non smentite dall’amministrazione comunale, chiedo pubblicamente al sindaco Luciano Piluso di fare chiarezza su questa delicata questione che interessa tutto il paese e anche i numerosi schiavesi residenti a Roma che tornano per il lungo periodo estivo. – spiega Ninni – Arriveranno o no questi richiedenti asilo? E in che numero? Di che sesso e nazionalità? Per quanto tempo resteranno a Schiavi? Si farà o no questo centro di accoglienza? Di chi è lo stabile che lo dovrà ospitare?– incalza il consigliere di minoranza – Anche ammesso che tutta l’operazione preliminare sia stata gestita dalla Prefettura e dalla cooperativa Matrix, l’amministrazione comunale non può non essere stata messa al corrente. E allora chiedo al sindaco: perché il tutto viene gestito, ancora una volta, quasi segretamente, senza coinvolgere il resto della cittadinanza? Va bene dare aiuto a chi ha bisogno, ma mi chiedo se è il caso di far arrivare in paese, in pieno inverno, a mille e duecento metri di altitudine, tra neve e ghiaccio, delle persone abituate a vivere in ben altri climi. E inoltre, visto che si tratta di un argomento delicato e che interessa tutta la comunità residenti, formata in maggioranza da anziani che non hanno la possibilità di accedere all’informazione on line, perché il sindaco non organizza un incontro pubblico per fare piena luce sulla vicenda. Incontro al quale magari si potrebbero invitare i responsabili della cooperativa Matrix, ma anche amministratori o i cittadini di altri comuni di zona che già ospitano dei migranti, per sentire la loro esperienza. Inoltre il sindaco Piluo, se è informato, dovrebbe chiarire se ci saranno delle ricadute occupazionali in paese dall’attivazione del centro di accoglienza. E se ci saranno, come saranno gestite le assunzioni? Da chi? E chi può candidarsi e come? Piluso faccia chiarezza, perché tutta l’operazione, al momento è ammantata di troppe ombre».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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