SCHIAVI DI ABRUZZO – Profughi in arrivo, il consigliere Ninni: «Piluso prenda esempio dal sindaco di Chieti».
Il suggerimento al primo cittadino di Schiavi, Luciano Piluso, arriva dal consigliere di opposizione, Luca Ninni. La questione è sempre quella, il tema del momento, l’imminente arrivo a Schiavi di un contingente di profughi che dovrebbe aggirarsi intorno alle sessanta o settanta unità. Dati ancora ufficiosi, frutto delle poche indiscrezioni trapelate, ma non smentiti né dall’amministrazione comunale né dalla Matrix di Napoli che gestirà il centro di accoglienza migranti sul Monte Pizzuto.
Nei giorni scorsi il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio (nella foto in basso a sinistra, ndr), ha inviato una lettera al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al Responsabile Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno, al Prefetto di Chieti, Fulvio Rocco de Marinis, e al Presidente dell’Anci, Piero Fassino, per la gestione degli immigrati a Chieti.
Di seguito la lettera nella quale il sindaco chiede che i contingenti di profughi, che arrecano tensioni sociali alla comunità teatina e disagio per le attività di controllo delle Forze dell’Ordine, non vengano più assegnati alla Prefettura di Chieti.
«L’emergenza immigrazione, come spesso ha detto il Sig. Ministro dell’Interno non è un problema italiano ma europeo, perché le terre cui approdano i migranti non sono il confine dell’Italia con il nord dell’Africa, ma dell’Europa con il terzo mondo. Se è sacrosanta l’accoglienza nei confronti di coloro che fuggono da povertà e guerre, altrettanto lo è per i cittadini italiani il diritto di avere la garanzia di vivere in città sicure e degli immigrati di essere ospitati in luoghi dignitosi. Partendo proprio da queste due ultime considerazioni, non posso non rilevare come la presenza dei migranti nella mia città, in particolare negli ultimi tempi, comporti da una parte disagi per le Forze dell’Ordine, costrette ad una difficile se non impossibile attività di controllo, dall’altra costringe i migranti a sistemazioni di fortuna in luoghi comunque problematici per i motivi già riferiti al Sig. Prefetto. Ciò detto, aggiungo che la mia città non ha strutture in alcun modo adattabili ad ospitare questa povera gente disperata. Pertanto, faccio appello alla sensibilità di ognuno di Voi e con fermezza chiedo che non vengano più assegnati alla nostra Prefettura contingenti di migranti che iniziano a costituire motivo di tensioni sociali per la mia comunità. I sindaci non possono sopportare più le spese che tale situazione genera, spese che vanno ben al di là di quelle impegnate dal Governo per ospitare i migranti, ma, soprattutto, non hanno più capacità, spazio, mezzi e persone per dare dignitosa ospitalità a queste donne, bambini e uomini ed al contempo garantire sicurezza e pace sociale nelle città individuate. Pertanto – conclude il Sindaco – torno ad appellarmi a Voi perché Chieti sia esclusa dalle città ospitanti i migranti, per oggettiva impossibilità di riceverli».
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