Nuovi profughi in arrivo, il Prefetto potrà addirittura requisire le strutture adatte all’accoglienza presenti sul territorio. Senza interpellare i sindaci o la popolazione residente.
Il Viminale lancia l’allarme e chiede di trovare nuovi alloggi. I piccoli centri dell’Alto Vastese nelle mire di chi fa affari con l’accoglienza.
Servono urgentemente 6.500 nuovi posti per fronteggiare la drammatica ondata di profughi che arriverà, nelle prossime settimane, dall’Africa in fiamme, dalla Siria e, soprattutto, dalla Libia. E con il passar dei giorni e dei mesi si calcola che arriveranno sulle coste italiane oltre 100mila profughi in fuga da guerre, fame e persecuzioni. Il Viminale lancia l’allarme e chiede ai prefetti di fare presto. I prefetti potranno perfino requisire strutture o firmare provvedimenti di occupazione di urgenza, se dovessero ricorrere condizioni di emergenza immediate.
Carta bianca ai Prefetti dunque, che devono cercare, in ogni modo, nuove strutture adatte all’accoglienza. E dove sono queste strutture? Case vuote, disabitate. Nelle città? Difficile trovarne nei grossi centri. Semplicissimo, invece, trovare immobili vuoti da riempire di immigrati nei piccoli centro montani del Vastese dove lo spopolamento va avanti incontrastato da decenni. E così proprio “grazie” allo spopolamento l’entroterra montano diviene appetibile per le Prefetture pressate dal Viminale e soprattutto per gli imprenditori che fanno affari con l’accoglienza e la solidarietà a pagamento (a pagare sono i cittadini, ndr).
Tra l’altro nei piccoli centri del Vastese, popolati in maggioranza da anziani, si avrà meno ostruzione da parte dei residenti rispetto a quanto potrebbe avvenire in una città più grande. Senza considerare che nei piccoli Comuni spesso senza soldi i sindaci, pur di fare cassa o magari di far lavorare qualcuno per poche centinaia di euro al mese magari in cambio di un voto alle amministrative, sono pronti a calarsi le braghe davanti al primo imprenditore, salvo poi ripararsi dietro il paravento della solidarietà e dell’accoglienza.
E dunque il gioco è fatto. La terra degli antichi Sanniti, l’Alto Vastese, sarà presto abitata dagli africani. Non c’è nulla di razziale in questa considerazione. Non è un giudizio di valore. Si tratta solo di una constatazione, numerica prima che sociologica, semplicemente della presa d’atto di un fenomeno che è già in essere e potrà solo aumentare nei prossimi mesi.
Francesco Bottone
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