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  • Caritas: presso le parrocchie disponibili i presepi di Betlemme per aiutare gli artigiani senza lavoro

    La distribuzione dei presepi realizzati a mano dagli artigiani di Betlemme è iniziata e interesserà tutte le parrocchie dell’Alto Molise e quelle del vicino Alto Vastese che fanno parte della diocesi di Trivento. L’iniziativa è della Caritas diocesana. Nelle scorse settimane il direttore della Caritas, don Alberto Conti, è stato in Terra Santa, e proprio a Betlemme ha incontrato alcuni artigiani. Il settore del turismo è ovviamente paralizzato a causa della guerra nella Striscia di Gaza e chi vive della vendita di oggetti e produzioni locali è alla fame. Di qui l’iniziativa della Caritas, che ha portato in Italia e in Molise i presepi artigianali realizzati lì in Terra Santa e ora chiede un aiuto a tutti i parroci e i fedeli dell’Alto Molise e Vastese: un’offerta in cambio di un presepe, in modo da dare un aiuto concreto agli artigiani cristiani di Betlemme.

    «Di fronte al drammatico conflitto che ancora una volta insanguina la Terra Santa, ci siamo chiesti che cosa avremmo potuto fare per alleviare la sofferenza e il dolore delle popolazioni che ne sono vittime. – spiega alla nostra testata giornalistica don Alberto Conti, direttore diocesano della Caritas – La prima risposta la troviamo nelle parole di Papa Francesco che ci ricorda di pregare per la pace. La seconda risposta l’abbiamo ricevuta da Padre Rami Assakrieh, francescano e parroco della Chiesa di santa Caterina in Betlemme, che ci ha detto dell’importanza di un aiuto concreto, un piccolo segno di speranza, per chi oggi, a causa della guerra, non ha più un lavoro e quindi non sa, letteralmente, come procurarsi i mezzi necessari per far mangiare la propria famiglia. Betlemme sta vivendo in questi mesi una condizione drammatica. La città nella quale è nato il Figlio di Dio, con le sue strade vive, piene di colore e attività, è un ricordo del passato. Oggi le strade sono deserte, gli alberghi chiusi, le botteghe degli artigiani mostrano le serrande abbassate. I pellegrini che la facevano vivere e alimentavano la sua economia sono
    tenuti lontani dalla guerra».

    «Padre Rami ci ha raccontato di famiglie che non hanno più niente da mangiare, di anziani che non possono acquistare medicinali. E’ nata da qui l’idea dei presepi da “vendere”, come abbiamo già fatto diciassette anni fa, all’epoca della prima Intifada con la chiusura del muro di Betlemme. E’ quello che proponiamo anche adesso: acquistare dei presepi in legno d’ulivo, costruiti dalle mani esperte degli artigiani che ne hanno fatto un’arte e la fonte più importante per sostenere la vita delle famiglie. Noi ne abbiamo già prenotati mille, offrendo così la possibilità a quattordici artigiani di riaprire le saracinesche dei loro laboratori e riprendere, sia pure solo per un breve periodo, il loro lavoro. Il progetto lo abbiamo chiamato, insieme agli amici della Parrocchia di Betlemme, “Ahbebni”. Questo termine significa “Donami amore”, ed è proprio il dono d’amore che aiuterà bambini e anziani ad avere medicine e generi di prima necessità».

    Ciascun fedele, dunque, già dai prossimi giorni può recarsi nella propria parrocchia, ad Agnone e in tutti gli altri centri dell’Alto Molise e Vastese, per “acquistare” un piccolo presepe da portare a casa, lasciando in cambio un’offerta.

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