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  • L’Abruzzese fuori sede sul “tetto” del Vastese: «Schiavi di Abruzzo e non d’Abruzzo. Per me è come lo Shangri-La»

    La citazione è colta, direttamente dal celebre “Orizzonte perduto” del 1933 di James Hilton, sceneggiatore e scrittore inglese. Nel libro si narra di una valle himalayana chiamata Shangri-La. Lì c’è un misterioso monastero tibetano che ospita una antichissima e segreta comunità di saggi, una sorta di paradiso terrestre dove vivono da secoli in pace e armonia e dove i passanti e pellegrini vengono accolti con ospitalità e amicizia.

    Qui non siamo in una valle circondata dai picchi himalayani, al massimo dai Monti Frentani, ma comunque è il “tetto” dell’Alto Vastese e il Comune abruzzese più a sud, geograficamente incuneato nel Molise. Il “pellegrino” d’eccezione è Gino Bucci, scrittore, copywriter, social media manager, meglio noto per essere il fondatore della seguitissima pagina social “L’abruzzese fuori sede“.

    E questa mattina, nonostante la nebbia londinese, il buon Gino ha deciso di chiudere il suo personale tour di tutti i Comuni d’Abruzzo nel punto più estremo verso Sud, a Schiavi di Abruzzo appunto. La redazione dell’Eco lo ha incontrato e gli ha chiesto conto di questa sua esperienza mistica nello Shangri-La dell’Alto Vastese.

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