Tiene banco, a Carovilli, la questione della decadenza per sopravvenuta, almeno presuntamente, incompatibilità e conseguente surroga di un consigliere comunale. Nei giorni scorsi, infatti, l’assise civica guidata dal sindaco Simone Nuosci ha deliberato la decadenza del consigliere eletto Vincenzo Berardi, surrogandolo con il primo dei non eletti, il già consigliere Alessio Conti.

Il motivo della surroga è stato fornito all’amministrazione comunale dal disposto dell’articolo 63 comma 1 numero 4) del D. Lgs. 267/2000, norma che prevede che «non possa ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il Comune o la Provincia».
In sostanza Berardi ha una lite pendente con il Comune e dunque non può più fare il consigliere comunale. Questo ha sostenuto e ratificato il Consiglio comunale. Il diretto interessato, Vincenzo Berardi, ha tentato di opporsi alla decisione di essere mandato a casa presentando le cosiddette note difensive, di cui sull’albo pretorio comunale non c’è alcuna traccia, ma che invece siamo in grado di fornire ai nostri lettori.

«La “causa” di incompatibilità, determinata dalla proposizione del richiamato giudizio avanti al Tribunale di Isernia, si sarebbe potuta rimuovere solo se, alla prima udienza di comparizione, il Comune non avesse chiesto un aggiornamento della stessa udienza, per raggiungere una composizione bonaria della vertenza. – spiega l’ex consigliere Bereradi – Avendo il Comune fatto posticipare l’udienza, sono venute meno le possibilità di decidere sul ricorso, prima dei dieci giorni, assegnati per rimuovere la incompatibilità, generando una sorta di disparità di difesa, ad esclusivo vantaggio del solo Comune, il cui Consiglio, evidentemente, è determinato nella procedura di revoca della mia carica di consigliere». Al di là di questi tecnicismi procedurali Berardi entra nel dettaglio di quanto gli è stato contestato dall’assise civica.
«Nel merito, come già rilevato nella seduta, ritengo che non ricorra, nel caso di specie, alcuna situazione di incompatibilità, così come prevista dal Tuel, tenuto conto che il giudizio avanti al Tribunale di Isernia vede il Comune di Carovilli quale ente attuatore e capofila del finanziamento regionale per la realizzazione del polo scolastico, al servizio dei Comuni di Carovilli, Capracotta, Pietrabbondante, Chiauci, Pescolanciano, San Pietro Avellana e Roccasicura».
«Pertanto, – chiude Berardi nella sue prime memorie difensive – si invita il Consiglio comunale di Carovilli a voler desistere dalla procedura di decadenza, intrapresa nei miei confronti, all’uopo provvedendo alla revoca della stessa, con ogni effetto e conseguenza di legge. Riservandomi ogni diritto ed azione». A queste prime memorie, nonostante le quali l’amministrazione comunale è andata avanti nel procedimento di surroga, ne sono seguite altre. «Il Comune di Carovilli, in quanto ente attuatore, è responsabile dell’avvio, dell’attuazione e della funzionalità dell’intervento, – spiega ancora Berardi – mentre non ha alcuna legittimazione attiva né passiva nei giudizi». In sintesi, secondo Berardi, non vi è alcuna causa pendente tra la sua persona e il Comune medesimo, perché lo stesso è solo l’ente attuatore di un progetto che riguarda altri enti.
«Ribadisco che la incompatibilità per lite pendente sia, almeno per i consiglieri comunali, irrazionale e sproporzionata rispetto al fine di assicurare il corretto esercizio delle funzioni elettive, in considerazione della limitata possibilità del singolo consigliere di influenzare le decisioni relative alle controversie di cui l’ente è parte. La ratio della norma, infatti, è quella di garantire il corretto adempimento del mandato ed impedire che concorrano, all’esercizio della relativa funzione, soggetti portatori di interessi confliggenti con quelli del Comune o che si trovino in condizione che ne possano compromettere l’imparzialità. A prescindere dal fatto che in un piccolo Comune il consigliere di minoranza ha limitatissimi poteri, stravolti sempre dalla volontà e decisionalità della maggioranza, – va avanti l’avvocato Berardi facendo un’analisi sia tecnica che politica – figuriamoci se il giudizio pendente, anche se vedesse parte diretta ed interessata il Comune di Carovilli, potrebbe ingenerare una imparzialità nell’adempimento del proprio mandato. Inoltre, come già evidenziato nel dibattimento consigliare, l’esito del giudizio pendente non potrebbe generare e determinare un vantaggio né uno svantaggio per il Comune di Carovilli, poiché oggetto della causa è un presunto abusivo allaccio alla rete fognaria privata della rete fognaria del polo scolastico. Dunque, eventualmente interessato sarebbe solo ed esclusivamente il polo scolastico, persona giuridica a sé».
Ecco svelato, quindi, il motivo del contendere: un presunto allaccio abusivo in fogna del polo scolastico. Evidentemente Berardi ha sollevato il caso e il Consiglio ne ha “approfittato” per togliersi di mezzo un consigliere scomodo. «Concludo insistendo per la revoca della decisione presa, lesiva di ogni mio diritto, per la quale ovviamente mi riservo ogni azione» annuncia l’avvocato Berardi. La questione della surroga, dunque, è solo all’inizio di quella che si annuncia una battaglia legale e politica.