L’Appennino centrale ospita una delegazione dell’autorevole associazione statunitense “People & Carnivores”, che opera dal 1992 per la convivenza tra i cittadini di diverse aree rurali del Nord America e i grandi carnivori come orsi neri, grizzly, lupi e puma. L’obiettivo è quello di un confronto costruttivo con l’organizzazione d’oltreoceano per una valutazione, alla pari, che possa suggerire miglioramenti per rendere più efficaci le azioni di coesistenza uomo-orso in Appennino centrale.

Dal 15 al 20 settembrele biologhe esperte di orsi Kim Johnston e Amber Kornak sono in visita presso le Comunità a Misura d’Orso istituite in Italia centrale dalla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, nel Comune di Pettorano sul Gizio, dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dalle associazioni Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines nell’ambito del progetto LIFE Bear-Smart Corridors per confrontare le migliori pratiche di convivenza uomo-orso adottate nei due paesi.
Il dott. Antonio Di Croce, Direttore della Riserva Monte Genzana Alto Gizio, la più grande d’Abruzzo, dove oramai, anche grazie al lavoro messo in campo negli ultimi dieci anni, la densità della specie ha stabilmente raggiunto i livelli dell’area centrale di distribuzione storica, dichiara: “È un piacere e al tempo stesso un onore per noi ospitare le rappresentanti di People & Carnivores, per confrontarci con loro in maniera tangibile e costruttiva sulle azioni di tutela e gestione dell’orso bruno marsicano messe in campo dalla Riserva ed anche per poter ricevere così un riscontro del lavoro che dal 2015 abbiamo avviato, per una pacifica convivenza con la specie e per la costituzione ed attuazione della Comunità a Misura d’Orso Genzana, con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse locali.”

La dott.sa Amber Kornak afferma: “Prima di iniziare la visita dei comuni “a misura d’orso”, io e Kim abbiamo esplorato gli habitat dell’orso marsicano. A una prima osservazione, la principale differenza con gli Stati Uniti è la presenza più diffusa di insediamenti umani. Ciò rende ancor più cruciale l’adozione delle migliori pratiche per prevenire interazioni uomo-orso che potrebbero determinare tensioni sociali e rischi potenziali per gli orsi e per le persone. Siamo sorprese di apprendere che qualcuno invochi ancora di dover dare da mangiare agli orsi laddove l’ambiente naturale è così ricco di risorse alimentari. La vicinanza degli orsi ai centri abitati non dipende dalla scarsità di cibo in natura, ma dalla maggiore concentrazione di risorse che alcuni orsi hanno imparato a trovare in prossimità dei centri abitati.”
“Se ad oggi non si sono registrati attacchi a persone da parte di orsi marsicani” aggiunge la dott.sa Johnston “ciò non significa che aumentare le interazioni dirette uomo-orso non possa causare incidenti, anche involontari. Perché correre questo rischio e non scommettere, piuttosto, in una sana cultura della prevenzione che possa rendere sempre più a misura d’orso questo territorio?”
Il dott. Luciano Sammarone, Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sottolinea: “Ritengo che i progressi compiuti nell’Appennino centrale, sia nella prevenzione dei danni, sia nel coinvolgimento delle comunità locali nella sfida della conservazione dell’orso, siano ormai evidenti. Questo risultato è frutto della sinergia tra enti e associazioni — di cui il progetto LIFE Bear-Smart Corridors è una chiara espressione — e del prezioso contributo delle persone di buona volontà che vivono nelle nostre aree montane. Incontri come quello attualmente in corso con le colleghe americane sono particolarmente significativi, poiché favoriscono la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello internazionale, soprattutto con paesi dove la presenza degli orsi è più consistente rispetto all’Appennino centrale. Qui, abbiamo ancora la fortuna di ospitare una piccola popolazione di questi animali emblematici, seppur in un contesto ambientale molto più antropizzato rispetto al Nord America. In questa prospettiva di collaborazione, il Parco è ben lieto di ospitare il convegno finale del progetto LIFE Bear-Smart Corridors, che si terrà dal 20 al 25 settembre 2026 a Pescasseroli, in occasione della 29ª conferenza dell’International Association for Bear Research and Management (IBA), l’associazione di cui fanno parte i maggiori esperti di orso a livello mondiale.”
Con molta probabilità le biologhe di People & Carnivores torneranno in Appennino centrale proprio in occasione di questo importante appuntamento internazionale che si terrà il prossimo anno e quindi potranno testimoniare pubblicamente i risultati della visita che stanno svolgendo in questi giorni.
La dott.ssa Angela Tavone, responsabile della comunicazione di Rewilding Apennines, conclude: “A nome della nostra organizzazione e di tutto il partenariato ringrazio la fondazione Rewilding Europe per aver sponsorizzato il viaggio di Amber e Kim e per aver sostenuto con risorse umane ed economiche l’approccio a misura d’orso che si sta cercando di replicare anche in altre aree europee, persino con specie chiave diverse.”
L’Appennino centrale si distingue sempre più come luogo in cui realizzare le buone pratiche di convivenza tra uomo e animali selvatici, riconoscendo il loro valore ecologico e culturale.