Invoca quella che definisce una «sana ribellione democratica», Tiberio La Rocca, originario di Poggio Sannita, in vista della tornata elettorale ormai alle porte e in relazione all’affaire del declassamento dell’ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone e di tutto l’Alto Molise. E non risparmia critiche all’indirizzo dell’amministrazione comunale in carica, da decenni ormai.

«Avere a cuore qualcuno o qualcosa significa interessarsi alla sua sorte, agire per il suo bene, impegnarsi affinché le cose migliorino. Questi sono i pensieri che mi guidano, quando penso al paese dove sono nato e che versa, non da oggi, in una condizione di estrema difficoltà. – spiega Tiberio La Rocca – Lo spopolamento, a cui nessuno è riuscito non soltanto a porre un freno, ma neppure a far sì che divenisse interesse primario delle amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese, ha di fatto portato il paese ad uno stato di grandissima difficoltà. Ancora oggi, però, nonostante la situazione molto delicata, si continua a percorrere la stessa strada. Caso emblematico è l’atteggiamento nei confronti del problema ospedale “Caracciolo” rispetto al quale, nessuna presa di posizione pubblica è venuta dall’amministrazione poggese, diversamente da quanto fatto da altri Sindaci alto molisani. La chiusura o il ridimensionamento dell’ospedale, avrebbe un effetto nefasto per tutti i comuni dell’Alto Molise e quindi anche per Caccavone».

In effetti, fatta eccezione per Daniele Saia di Agnone, che ha addirittura promesso di avviare lo sciopero della fame se il “Caracciolo” dovesse essere declassato e ridimensionato ulteriormente, e Candido Paglione di Capracotta, che ha lanciato una proposta di mobilitazione generale «facendo anche suonare le campane a morto», da tutti gli altri sindaci di zona non è arrivata alcuna presa di posizione ufficiale, né ufficiosa, a difesa e tutela del presidio sanitario dell’Alto Molise.

Pompilio Sciulli, ad esempio, sindaco di Pescopennataro e già presidente dell’Anci, che solo nei giorni scorsi ha organizzato un convegno monotematico sull’emergenza sanitaria in Alto Molise, possibile che non abbia nulla da dire dopo l’annuncio del ridimensionamento del “Caracciolo”? Questo si chiede, in sostanza, Tiberio La Rocca, attento osservatore delle cronache politiche e amministrative dell’entroterra montano.

«Nessuno sforzo – aggiunge La Rocca, per continuare con gli esempi – è stato fatto nella direzione di tentare di ricostruire uno spirito vero di comunità che, a Caccavone costituisce un problema annoso. Si è preferito da sempre orientare l’azione politica in maniera diversa, concentrare gli sforzi nella ricerca di finanziamenti per lavori che avranno anche migliorato l’aspetto complessivo del paese, ma che ha avuto un effetto sfavorevole sulla situazione complessiva». Questa dunque, secondo La Rocca, la condizione attuale, mentre si avvicinano le elezioni amministrative e «nessun segnale di cambiamento si intravede».

Le domande che si pone e pone La Rocca sono le seguenti: «Come è possibile che di fronte ad una situazione che rischia di accentuare le difficoltà non si scelga di invertire la rotta? Come è possibile che si scelga di continuare su una via che forse garantirà pure la vittoria alle elezioni, ma di fatto non assicura alcun futuro al paese? Come è possibile che le logiche elettorali abbiano il sopravvento sulle scelte che invece dovrebbero privilegiare la qualità?».

«Queste ed altre domande, al momento attuale restano senza risposta, mentre la via imboccata rimane quella che ha portato il paese allo stato attuale. – aggiunge in chiusura Tiberio La Rocca – Spero vivamente che l’attuale amministrazione abbia il coraggio di invertire la rotta, che scelga di ripensare la propria azione e concentri gli sforzi sulle vere problematiche del paese, anche con un’azione più incisiva rispetto ai problemi di ordine generale. Qualora ciò non dovesse verificarsi, mi auguro che prevalga una “sana ribellione democratica” intesa come discesa in campo di forze giovani, capaci di lavorare con una prospettiva diversa, guardando a quello che veramente può aiutare il paese a risalire la china».