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  • Museo della Bilancia, salta il progetto nell’ex mercato coperto in via De Gasperi

    La Giunta comunale di Agnone ha formalizzato l’uscita di scena della società D’Aloise dal progetto Museo della Bilancia, ponendo fine a un percorso avviato con speranze e annunci e concluso, invece, fra rinunce e carte bollate. L’operazione, partita già nel 2022 con una proposta di partenariato per la valorizzazione dell’ex Mercato Coperto, si era posta l’obiettivo di riportare alla luce la tradizione artigiana dei bilanciai, attraverso una collezione di strumenti storici, pesi e misure destinata a diventare motore di attrazione turistica e culturale per la città e il territorio.​ L’iter era cominciato con entusiasmo con la società D’Aloise che aveva elaborato – tra tavoli tecnici, pratiche edilizie e certificazioni – un piano di ristrutturazione dell’immobile, pensato per ospitare laboratori, esposizioni e attività didattiche rivolte anche alle scuole.  Il progetto iniziale puntava a valorizzare l’immobile trasformandolo in un polo museale di grande richiamo turistico e culturale.

    L’idea era riportare in vita la tradizione degli artigiani bilanciai che hanno contraddistinto Agnone nei primi decenni del Novecento, raccogliendo e esponendo una vasta collezione di bilance, pesi e misure, un patrimonio unico nel panorama meridionale d’Italia.​​ Così la società Artigianato Artistico Cav. Filippo D’Aloise si impegnava a realizzare un museo moderno e multimediale, dotato di una sala didattica e di aree espositive capaci di attrarre tanto visitatori quanto scolaresche. Il piano prevedeva un investimento di circa 600.000 euro per i lavori di ristrutturazione interni ed esterni, che comprendevano anche l’adeguamento sismico dell’edificio e la creazione di spazi polifunzionali per eventi culturali. L’accordo con il Comune di Agnone stabiliva un canone mensile di 100 euro a carico della ditta – l’unica a rispondere alla manifestazione di interesse – più una percentuale del 7% sugli incassi dei biglietti, mentre la gestione dell’immobile sarebbe durata 20 anni con possibilità per l’ente pubblico di utilizzarlo gratuitamente per iniziative proprie.​ Nel corso dei mesi, però, si sono materializzati ostacoli inattesi: la pratica edilizia necessaria ha richiesto integrazioni mai completate, le prescrizioni antisismiche hanno sollevato dubbi sull’agibilità, e il quadro economico ha messo in evidenza costi insostenibili per il privato, già alle prese con un canone mensile (seppur minimo), contributi dovuti e la totale responsabilità della manutenzione della struttura.​

    Insomma, dopo diciassette mesi dalla firma dell’accordo, e con i lavori mai avviati, il partner privato ha formalizzato la rinuncia: troppi rischi, nessuna garanzia sui contributi pubblici, e la consapevolezza che il museo non avrebbe potuto vedere la luce nelle condizioni offerte. L’esecutivo Saia, riunito in via straordinaria, ha preso atto ufficialmente della risoluzione del contratto e ha avviato le procedure per la restituzione dell’immobile; restano in sospeso le valutazioni su utenze mai volturate e il canone non versato, a conferma di una trattativa ormai conclusa senza vincitori.​ Tuttavia, sul futuro del progetto, la famiglia D’Aloise non sembra volersi arrendere e starebbe valutando altre ipotesi per la realizzazione del Museo della Bilancia, consapevole che tale iniziativa potrebbe arricchire l’offerta turistica e culturale dell’Alto Molise, riportando in primo piano la storia artigiana di Agnone e la sua vocazione a conservare e valorizzare la memoria del territorio. Nel frattempo l’ex Mercato coperto in via De Gasperi torna appetibile per nuovi ed interessanti progetti.

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