Il 28 novembre i giornalisti italiani scioperano per sollecitare la Federazione degli editori a rinnovare il contratto di lavoro scaduto nel 2016. La mobilitazione riguarda i quotidiani, i periodici, le agenzie di stampa, le testate online e le radio e televisioni nazionali che applicano il contratto di lavoro Fnsi – Fieg. Restano escluse le testate online locali e le Tv private locali che hanno contratti di lavoro diversi, anche se sottoscritti dalla Federazione nazionale della Stampa.

Il sindacato rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico del nostro Paese.
I giornalisti sono lavoratori come tutti gli altri e hanno bisogno di un contratto da cui dipende un’informazione libera, autonoma e autorevole nei confronti dei cittadini, ai quali, altrimenti, rimarrebbero solo notizie manipolate dai grandi colossi del web. Come disse nel 2023 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “il contratto di lavoro dei giornalisti – scaduto ormai da anni – costituisce il primo elemento dell’autonomia della categoria”.
Accanto a questo tema cruciale della professione, restano irrisolti altri aspetti, altrettanto delicati e importanti per rilanciare e tutelare il ruolo dell’informazione. L’Italia deve occuparsi, e anche a breve, di combattere l’analfabetismo, che riguarda circa il 40% della popolazione. Una collettività istruita vuole un giornalismo serio e approfondito. La categoria è sotto pressione anche per gli attacchi della politica e per le querele temerarie, perché chi ricorre in tribunale non paga alcunché in caso di soccombenza. Per il Molise, infine, la vertenza dei giornalisti ha al centro la Legge a favore dell’editoria. Quella varata nel 2015 evidenzia crepe e distonie evidenti che devono essere al più presto superate. Il giornalismo professionale e di qualità è una componente essenziale di un Paese democratico e moderno. Difenderlo è interesse di tutti.
E’ quanto riporta in una nota il presidente dell’Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro.