CASTIGLIONE MESSER MARINO – Qualche semplice domanda, senza retorica e senza polemica: ma il palazzetto dello sport, l’ex palaghiaccio per capirci, è fruibile dai cittadini? E’ agibile? E’ stato collaudato? E soprattutto è utilizzabile da tutti, senza distinzioni, o solo da qualcuno, dagli amici degli amici?
Domande che nascono spontanee se a Castiglione Messer Marino succede quello che è successo l’altra sera: un gruppo di ragazzi chiede di utilizzare la struttura sportiva per una partita a calcetto, ma riceve in risposta un secco «no». Gli stessi ragazzi, che hanno contattato la nostra redazione, riferiscono che la motivazione della mancata concessione della struttura è stata questa: il palazzetto non ha il collaudo. Quindi è inagibile.
Porte chiuse, dunque, per i ragazzi del paese, che sono stati costretti a giocare all’aperto, sul vicino campetto in erba sintetica, pare anch’esso senza collaudo da anni, e con una temperatura di 4 gradi. Non proprio il massimo diciamo.
Insomma, una struttura sportiva non utilizzabile perché senza collaudo? Sembra strano, anche perché il sindaco, Emilio Di Lizia, in una recente intervista (in realtà molto più simile ad uno spot pubblicitario, magari anche a pagamento, ndr) ad una web tv di zona, si è vantato proprio di quel palazzetto dello sport.
Inoltre i ragazzi costretti a giocare sotto le stelle riferiscono che «quello che in realtà non ci spieghiamo è il fatto che fino a quando il palazzetto è servito alla società sportiva San Michele Arcangelo ci si è potuto giocare ed allenarsi senza nessun problema. Si sono svolti allenamenti di ragazzi dai 5 ai 22 anni anche con l’impalcatura montata all’interno e senza nessuna protezione. Poi lo prenotiamo noi giovani e per noi non è agibile?».
Una inagibilità che vale per molti, ma non per tutti?
Una stranezza e forse anche una discriminazione della quale chiediamo conto, pubblicamente, all’amministrazione comunale e a chi gestisce, ad oggi, quella struttura sportiva.
Queste colonne solo a loro disposizione per eventuali repliche e precisazioni.
Francesco B0ttone
effebottone@gmail.com
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