FROSOLONE – Un bel sole caldo e il sentito apprezzamento popolare hanno accompagnato la transumanza 2016, organizzata dalla famiglia Colantuono, avventura secolare sui tratturi che collegano la Puglia al Molise.
Sabato all’ora di pranzo, dopo quattro giorni di cammino per un totale di 180 chilometri, i trecento bovini transumanti, i mandriani e le persone che hanno deciso di accompagnare la carovana in questo meraviglioso viaggio nella storia e nel territorio più bello di Molise e Puglia, sono arrivati a destinazione, alle miti alture di località Aquevive di Frosolone. E’ qui che ha sede una delle due masserie dei Colantuono, antica famiglia di pastori, oggi mandriani del terzo millennio con la ‘passionaccia’ intatta per i tratturi.
Prima del ritorno a casa, il tradizionale passaggio nel centro abitato di Frosolone. Trecento bovini in passerella davanti a tantissime persone, per strada anche i ragazzi delle scuole molisane e abruzzesi, la maggior parte provenienti da Vasto. Lo spettacolo dell’incontro tra gli animali, le tradizioni e la civiltà contadina, ha toccato le corde emotive dei presenti. Poi, le mucche hanno proseguito per Aquevive dove i Colantuono, capeggiati da Carmelina, ultima cowgirl italiana, hanno riabbracciato gli altri membri della famiglia rimasti a Frosolone, nella vecchia masseria.
La carovana era partita quattro giorni prima da San Marco in Lamis, poi il primo riposo a San Paolo Civitate e la partenza per il Molise. Prima tappa, Santa Croce di Magliano. Splendida, come sempre, l’accoglienza dell’amministrazione comunale e dei cittadini, mentre i bovini riprendevano vigore al fresco della pineta.
Il giorno dopo, la tappa forse più bella: il saliscendi continuo tra Bonefro, Ripabottoni (con sosta in località ‘Femmina morta’) Campolieto, Matrice e Campobasso. A Taverna del Cortile il transito su una porzione di tratturo largo e rigoglioso, di fronte a decine di appassionati e curiosi, tra i quali anche cinque turiste texane, cinque signore in pensione, venute in Molise proprio per assistere alla secolare ‘camminata’ dei Colantuono: “Una cosa bellissima – ha detto Gisella, che in realtà è valtellinese, ma da anni vive a Houston, come le altre del gruppo”. Gisella ha visto anche l’edizione dell’anno scorso. Lavora nel settore e ha voluto ‘regalare’ la… transumanza alle amiche texane.
Superato lo scoglio di Ingotte, bovari e mucche hanno ripreso l’ampi autostrada verde, ascendendo fino alle Quercigliole di Ripalimosani. Ospitalità cortese e festosa anche qui. Presenti il primo cittadino Michele Di Bartolomeo, il suo vice Luca Mitri, il sindaco dei bambini, Martina Trivisonno e tanti cittadini che hanno trascorso un paio d’ore diverse insieme con gli uomini e le donne della migrazione stagionale e temporanea dei bovini.
Infine, la tappa di Frosolone che, prima della già descritta invasione del centro storico, ha offerto diverse altre emozioni legate al connubio fra tradizioni e paesaggio. L’attraversamento del Biferno, che quest’anno è avvenuto alle 6:30 del mattina, è stato seguito da un folto gruppo di curiosi, fotografi e addetti ai lavori. I bovini avevano già sperimentato due volte il brivido freddo delle acque dolci pugliesi e molisane: il primo giorno, attraversando il Fortore, il secondo guadando il torrente Tona proprio al confine tra Puglia e Molise.
Avvincente anche il colpo d’occhio sul tratturo Castel di Sangro-Lucera, fra Castropignano e Torella del Sannio, un paio d’ore prima dell’arrivo, dove erano in tanti ad attendere il gruppone, pronti a festeggiare il lungo cammino, con Carmelina, Franco, Felice, Nunzio e tutti gli altri Colantuono. Su un paio di tavolacci in legno diverse brocche di vino rosso, fette di caciocavallo podolico, capocollo, frittata, panini e altri prodotti genuini legati al lento movimento delle mandrie sui tratturi del Centro Sud Italia. Tutti insieme, brindando alla prossima edizione, con tanti amici veri, compreso il regista e attore Pierluigi Giorgio che tanto si è speso per promuovere quest’antica tradizione. Mentre le mucche si avviavano nelle stalle e nel recinto dove trascorreranno i mesi estivi, prima di svernare nuovamente, nella pianura pugliese, a 180 chilometri di distanza.