Cinghiali: ripresi gli abbattimenti nel Chietino-Lancianese.
La sospensione da parte della Polizia provinciale, poi il confronto in Provincia e lo sblocco delle operazioni. Ma nel mirino finisce l’Atc.
Tutto risolto in poche ore, dunque, nell’Atc Chietino-Lancianese, per quanto riguarda lo stop alle operazioni di selecontrollo dei cinghiali in fase di prevenzione danni alle colture agricole. Due componenti del comitato di gestione avevano sollevato alcune obiezioni e costretto il comandante della Provinciale, Armando Ferrante, a fermare i prelievi. Ma lo stop è durato solo poche ore.
«Diciamo che non si è mai fermato. – spiega Antonio Campitelli, presidente regionale della Libera Caccia – Hanno solo voluto dei chiarimenti sulle modalità operative e sulla gestione delle attività da parte dell’Atc. E alla fine hanno tirato fuori un documento che obbliga l’Atc ad adottare alcune modalità operative, di gestione e di comunicazione».
Si torna a sparare dunque, a difesa delle colture in atto, anche nell’Atc Chietino-Lancianese. Ma Campitelli preferisce sparare sull’Atc: «Dai documenti firmati da Ferrante si capisce chiaramente che la sospensione stessa non è stata dovuta alla richiesta di chiarimenti, bensì ad “altre criticità”. Infatti troviamo scritto: “poiché ad un attento esame del prospetto degli interventi inviatomi da codesto ambito in data 03/06/2016 emergono ulteriori criticità oltre a quelle lamentate nella predetta nota”. Di conseguenza, non mi sembra che la responsabilità di tale sospensione possa essere ascrivibile ai due componenti del comitato che hanno chiesto dei chiarimenti. Piuttosto bisogna chiedersi cosa hanno fatto in merito gli altri 18 componenti del comitato e il tecnico. A nessuno è venuto in mente che se un comandante della polizia provinciale, responsabile delle attività in oggetto, sospende tali attività, non è di certo per una richiesta di chiarimenti, ma perché probabilmente c’è qualcos’altro di poco “intellegibile”? Se c’è qualcuno o qualcosa che ha la colpa della sospensione del selecontrollo, e di conseguenza dei danneggiamenti alle colture agricole, questo è l’Atc, che ha gestito l’attività di selecontrollo con pressappochismo, tralasciando le dovute metodologie di programmazione e comunicazione».
foto di Genna Fiorentino