AGNONE – Agnone e il suo ospedale, buonanima, stavano aspettando solo un “precedente”. Per richiamare tra i ranghi il personale medico in quiescenza, ovvero i medici in pensione. In congedo illimitato direbbero i militari. Adesso il precedente c’è e arriva non dal Nord Italia, dove la sanità pubblica funziona, ma dal profondo Sud, più sud dell’Alto Molise, dalla Basilicata per la precisione. Scrive l’Ansa, infatti, che l’ospedale “San Carlo” di Potenza ha pubblicato un avviso pubblico per acquisire la disponibilità di medici specialisti in pensione per «svolgere attività ambulatoriale a titolo gratuito a supporto dell’azione mirata al contenimento delle liste di attesa nelle varie branche specialistiche dei presidi dell’Azienda ospedaliera». Lo ha annunciato stamani, – spiega l’Ansa – parlando con i giornalisti, il dg del San Carlo, Massimo Barresi.
«Un’iniziativa che, – ha evidenziato Barresi, – sarà totalmente gratuita, fatta eccezione per il pagamento delle spese di viaggio, e aperta agli specialisti di tutto il Paese».
L’obiettivo è di continuare il percorso di abbattimento delle liste di attesa, iniziato lo scorso aprile, e che ha portato a una riduzione dei tempi in media del 50 per cento, con punte del 70 per cento: ad esempio per una prima visita in Chirurgia erano necessari 139 giorni, ridotti a 58 tra aprile e giugno, per una visita e un elettrocardiogramma in Cardiologia si passa da 272 a 102 giorni, e da 98 a sette giorni per Oculistica.
«Abbattere le liste di attesa – ha detto Barresi – è possibile con impegno, determinazione, grande lavoro di squadra, scelte coraggiose e infine, come extrema ratio, anche il blocco dell’attività di intramoenia». Il dg, lo scorso mese, aveva infatti annunciato il uno stop all’intramoenia per permettere un primo abbattimento dei tempi. Oggi molti reparti «con impegno, dedizione e passione dei medici e del personale sanitario, – ha aggiunto Barresi, – hanno ampiamente raggiunto gli obiettivi, mentre in altre aree questo non è ancora accaduto». Per questo motivo, il dg ha anche annunciato un blocco “parziale” dell’intramoenia per gli ambulatori che non hanno ancora i tempi previsti dal ministero, «con verifiche mensili – ha concluso Barresi – per ‘riaprire’ l’intramoenia quando i dati saranno migliori».
Insomma, se lo fanno in Basilicata, di “approfittare” nel vero senso della parola, dei medici in pensione, compiacenti ovviamente, perché non dovremmo farlo qui sui monti dell’Alto antico Sannio dimenticati anche da Dio? Sarebbe oltremodo opportuno che il signor generale Angelo Giustini, commissario alla sanità del Molise, prenda contatto con il dg del “San Carlo” e si faccia spiegare come fare. Sempre che Sosto dica «sì»…