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  • Medici sull’ambulanza: togliere ad Atessa per dare a Castiglione. Bagarre al comitato ristretto dei sindaci

    Il Comitato ristretto dei sindaci, riunito a Chieti, ha bocciato la proposta di riorganizzazione delle auto mediche avanzata dalla Asl. Sul piatto della bilancia la demedicalizzazione notturna, quindi dalle ore 20 alle 8 del mattino, della postazione di Atessa, in favore di quella di Castiglione Messer Marino.

    Ne è seguita una accesa discussione tra i sindaci e i dirigenti della Asl. Il direttore generale Palmieri ha sottolineato che si tratterebbe di una soluzione temporanea, perché si sta tentando di assumere nuovi medici attingendo da una graduatoria già esistente. La riunione è stata aggiornata a giovedì 10 luglio.

    «La riduzione delle auto mediche conferma che il rientro dal deficit della Asl è una misura di razionamento dei servizi. Si tratta, nei fatti, di una riduzione di servizi» ha commentato il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli. «Si alimenta una specie di “guerra tra poveri” perché è evidente che nessuno vuole togliere l’auto medica a Castiglione Messer Marino, che è giusto che ce l’abbia, ma al tempo stesso si penalizzano altre realtà. – ha continuato il primo cittadino atessano – Per quanto riguarda il “San Camillo De Lellis” di Atessa, vi ricordo che da anni attende l’attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera, ottenuta a Roma, dal Tavolo di Monitoraggio, sulla carta, alla vigilia delle precedenti elezioni regionali e mai finora realizzata.

    All’ingresso del “San Camillo” c’è l’insegna P.O. (Presidio Ospedaliero) e l’indicazione Pronto Soccorso. Due fake perché, pur avendo diritto al presidio ospedaliero di area disagiata, e quindi, pur rientrando nella rete dell’emergenza-urgenza ospedaliera, in realtà è un P.T.A. (Presidio territoriale di assistenza) e ha un P.P.I. (Punto di Primo Intervento) e non un Pronto Soccorso. Evidentemente l’automedica H24 è una specie, per così dire, di ausilio per far fronte alla mancanza del Pronto Soccorso, indicato nelle insegne sanitarie all’ingresso della struttura, ma inesistente. Ora si toglie nelle ore notturne anche questo ausilio, come pensate che noi possiamo dare un giudizio positivo e avallare queste scelte?».

    «Mi direte che la coperta è corta, mancano i medici. – continua Borrelli – Vorremmo, però, capire a questo proposito alcune cose: a che punto siamo con i bandi e i concorsi? Mi risulta che sia stato fatto solo un nuovo bando per l’emergenza all’aeroporto di Pescara, nessun altro. C’è una manifestazione d’interesse per Gissi. Dalla graduatoria dell’ultimo concorso per i medici del 118, è stato preso solo il primo. Gli altri, no. Eppure, risulta che nella graduatoria ce ne siano altri 18, quindi i medici ci sono. Per quanto riguarda l’automedica di Atessa, è quella che è ai primi posti nello svolgimento dei servizi di emergenza. Nel mese di maggio ha operato una novantina di interventi (per la precisione 87). Perché, oltre a far scorrere le graduatorie, non proviamo ad incentivare lo straordinario dei medici del 118?

    Voi sapete meglio di me che non sono incentivati ad andare in una sede, che certamente va tutelata, come Castiglione, perché è una sede difficile da raggiungere e perché lo straordinario non è pagato come quello dei medici del Pronto Soccorso. – aggiunge Borrelli – Allora perché non si prevedere di pagare allo stesso modo dei medici del pronto soccorso, lo straordinario dei medici del 118? Come si vede le soluzioni ci sono, anche all’interno degli organici attuali. Quello che non è accettabile è un taglio drastico, una riduzione di auto mediche che penalizza realtà strategiche nel Sangro Aventino, come Atessa, che ricomprende anche l’area industriale più importante di tutto l’Abruzzo».

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