«Raccolgo l’appello dal Molise: se vogliamo costruire un avamposto costituzionalmente orientato, trasversale, come lo volete fare voi, per fare ad esempio una battaglia sulla sanità pubblica. Io sono un combattente per la giustizia e se si tratta di lottare per cause giuste io ci sono, mi troverete sempre». Così Luigi De Magistris, ex magistrato scomodo “rimosso” e messo in condizione di non nuocere perché da «cigno nero» stava andando «in direzione ostinata e contraria» rispetto ai poteri forti e collusi, indagando troppo in alto, fino ai massimi vertici delle istituzioni repubblicane, fin dentro il Palazzo, che nella serata di sabato ha riempito il teatro italo argentino di Agnone con la presentazione del libro “Poteri Occulti“.

Un evento culturale e politico, nel senso nobile di quest’ultimo termine, organizzato dall’associazione Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” in collaborazione con gli Amici del Teatro Italo Argentino e il patrocinio del Comune di Agnone e dell’Ordine dei giornalisti del Molise.

L’ex parlamentare europeo, già sindaco di Napoli per undici anni, ha dialogato di logge massoniche, diritti negati, servizi deviati, malavita organizzata e collusioni con pezzi dello Stato ai più alti livelli, con i giornalisti Francesco Bottone, Maria Carosella, Maurizio D’Ottavio e Vittorio Labanca e con la moderatrice dell’incontro, Ida Cimmino, presidente del Centro Studi Alto Molise.

Al cronista politico, attento a cogliere la notizia anche nel corso della presentazione di un libro, non è sfuggita la replica del dottore De Magistris ad un appello lanciato dal consigliere regionale Andrea Greco, presente tra il numeroso pubblico dell’italo argentino. «Uomini come lei sono un grosso patrimonio per la Repubblica. – ha detto Greco – Il mio appello è di non smettere di fare politica attiva, perché abbiamo bisogno di fare politica attiva, perché anche il Movimento di cui io faccio parte su molte cose ha smesso di schierarsi e di difendere chi si schiera».

«Non bisogna avere paura delle persone scomode, il Paese ha bisogno di persone scomode, ha bisogno di eretici, ha bisogno di persone libere. Io mi domando perché tutti coloro che dovrebbero stare da un’altra parte, fanno invece una fotocopia dell’originale» ha replica De Magistris. Evidente, tra le righe, la critica aspra e diretta contro il centrosinistra, area culturale dalla quale lo stesso ex magistrato proviene.

«Tra qualche giorno andremo a votare per i referendum. – ha continuato l’ex Pm – Ma chi li ha cancellati quei diritti sui quali siamo chiamati a votare, la Meloni? No! Li ha cancellati il centrosinistra. Se combatte solo il consigliere Greco, lo riempiono di azioni civili, querele, sono i proiettili istituzionali. E allora o ci mettiamo insieme a lottare e allora possiamo vincere, ma se rimaniamo fermi siamo fottuti. Oggi è il momento storico in cui dobbiamo attaccare, – ha aggiunto De Magistris usando una metafora calcistica – con il contropiede. Raccolgo l’appello dal Molise».

E ancora: «Tutto ciò che viene dal basso mi dà ossigeno, quello che vedo dall’alto mi sembra un teatrino. Non mi sfugge che ci siano anche parlamentari onesti, ma è un gioco che non porta da nessuna parte. Oggi è il momento di ricominciare dai territori, con le lotte per i diritti costituzionali, per rianimare sul piano sociale e politico anche i grandi movimenti. Solo in quel modo si può ribaltare, solo se si creano movimenti di massa si può cambiare. Se riusciamo a creare una connessione popolare forte e ci affidiamo a persone che quando si siedono su una poltrona non cominciano a tentennare, ad avere paura, o a tradire che è la cosa peggiore, possiamo creare le condizioni per attuare la Costituzione. Dobbiamo esporci tutti quanti. Un movimento popolare di massa con il quale rivendichiamo non la rivoluzione armata, ma la Costituzione, la pace, i diritti, la giustizia sociale. Su questo vi posso dare una mano, anche se non ho nulla da consigliare, ma ho una storia da testimoniare. Se mi chiamate in Alto Molise, a Campobasso o in Molise a contribuire ad una lotta, perché no? Ci possiamo unire per lottare contro i soprusi e contro i finti alleati e finti amici».

Un messa a disposizione, dunque, quella del dottore De Magistris, di schierarsi, perché no anche politicamente o addirittura elettoralmente, con il popolo molisano stanco e deluso dal centrodestra e dal centrosinistra, l’uno fotocopia dell’altro.

Le battaglie storiche e irrisolte dell’Alto Molise, dall’ospedale, al ponte Sente, all’accorpamento dei servizi sociali, tanto per citarne alcune, si inseriscono perfettamente nel solco programmatico di tutto l’impegno politico e sociale di De Magistris, che deriva dall’«applicazione pedissequa della Costituzione», in particolare del secondo comma dell’articolo tre che recita testualmente: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La repubblica non è Mattarella, né la Meloni, né i ministri in carica o i Prefetti, ormai retaggio napoleonico, ma i cittadini, quei cittadini altomolisani e molisani che sono stanchi di elemosinare diritti costituzionalmente garantiti oggi elargiti e concessi dal potere politico come se fossero gentili concessioni.
Francesco Bottone