All’esito di accurate indagini condotte dalla Squadra Mobile, la Polizia di Stato denunciava alla competente A.G. un uomo per il reato di atti persecutori (art. 612 bis c.p.) ai danni dei vicini di casa, la cui condotta perdurava dal maggio 2012, senza mai arrestarsi nonostante diversi procedimenti civili e penali che vedevano il soggetto soccombente.
Gli atti persecutori erano legati a questioni connesse alla proprietà di un appezzamento di terreno posta al confine tra due porzioni immobiliari e di cui il reo ha da sempre vantato diritti, non riconosciuti dal Tribunale. Continui erano gli screzi, divenuti sempre più assillanti e che turbavano la normale convivenza dei vicini, che spaziavano dalla musica ad alto volume, alle minacce, al danneggiamento delle delimitazioni fondiarie, alle ingiurie.
Il Gip del locale Tribunale, su richiesta del P.M. Enrico Colagreco, emetteva la misura cautelare del divieto di dimora in Campobasso, mai osservato dal reo che presentava ricorso al Tribunale del riesame. I giudici sostituivano la misura cautelare del divieto di dimora in Campobasso con quella del divieto – per l’uomo – di avvicinarsi alle persone offese, prescrivendo allo stesso di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle suddette persone, ossia alle rispettive abitazioni delle vittime, all’intera estensione dei terreni agli stessi limitrofi e, comunque, di mantenere la distanza di un chilometro dai predetti luoghi nonché di cinquecento metri dalle citate persone.
Perseguita e minaccia i vicini, molisano incastrato dalla Polizia
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