Alla molisana Carmelina Colantuono, donna immagine della transumanza in Italia e nel mondo, va il prestigioso riconoscimento ‘Resistenza Casearia’, che, a partire dal 2009, Slow Food assegna a ogni edizione di Cheese, la principale fiera internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo, organizzata da Slow Food e il Comune di Bra, in provincia di Cuneo.
Ennesimo grande riconoscimento per Carmelina e per la famiglia Colantuono, un tributo che non arriva dal piccolo Molise ma dal mondo intero, nel contesto di un evento di settore di notevole spessore, dedicato a quei pastori, casari, studiosi e appassionati “che rifiutano le scorciatoie ‘industriali’ ma che ‘testardamente’ continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale” si legge nelle motivazioni.
Carmelina ha ricevuto la prestigiosa pergamena da Lucia Fracassi, Direttrice Generale dell’importante azienda Eviso.
“Rappresento la quinta generazione della mia famiglia – ha raccontato Carmelina nel contesto straordinario della fiera internazionale Cheese – Attraversiamo a piedi più di venti comuni lungo i famosi tratturi, i sentieri larghi 111 metri, e dormiamo all’addiaccio. Lo facciamo perché i nostri animali vivono secondo natura: non abbiamo stalle, perciò quando fa caldo ci spostiamo verso la montagna, a quote che superano i 1300 metri, e quando arriva l’autunno scendiamo in pianura”.
Quella che può sembrare una pratica bizzarra e fuori dal tempo, è invece una realtà importante anche per la salvaguardia dei tratturi e dei sentieri, che altrimenti verrebbero abbandonati”.
Un grande premio che rinfranca Carmelina dopo un periodo difficile per la transumanza “Da alcuni anni, prima per il Covid, poi per la brucellosi e ora per la Blue Tongue, non abbiamo più avuto le autorizzazioni per movimentare gli animali – spiega – e così abbiamo dovuto portare gli animali sui camion. Non ho mai pensato di interrompere la tradizione della transumanza, spero soltanto che le leggi non ci facciano cambiare idea: molte norme, negli ultimi tempi sembrano andare nella direzione di distruggere le piccole aziende, anziché incentivarle e sostenerle”.
Parole che pesano e che speriamo possano essere ascoltate da chi può ancora fare qualcosa per tenere in piedi questo patrimonio molisano che continua a brillare nel mondo la non piú in casa nostra. Lo sta facendo ad esempio la Regione Puglia. “sí, ringraziamo la Regione Puglia e Slow Food che stanno facendo un grande lavoro per mantenere la tradizione della transumanza e con essa i prodotti di eccellenza” ha concluso Carmelina Colantuono, accompagnata in Piemonte da Nicola Di Niro, co-organizzatore della transumanza molisana e coordinatore di progetti territoriali.