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  • “Territorio, cibo e sostenibilità”: come combattere lo spreco alimentare e valorizzare i prodotti locali

     Si è svolto oggi a Pratola Peligna, alle Cantine Margiotta, l’evento “Territorio, cibo e sostenibilità” organizzato da Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) Abruzzo. Un incontro per sensibilizzare la comunità locale sui temi dello spreco alimentare e della sostenibilità, che si inserisce nel progetto “C.R.A.C. – Consuma Responsabilmente, Abbatti i Confini”, sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

    Gli interventi, moderati da Graziano Fabrizi, sono stati a cura di Pina D’Eliseo, vice presidente Adoc Abruzzo, Laura Pulcini, vicepresidente Adoc nazionale, Marianna Soccia, vice presidente Consiglio regionale Abruzzo, Monica Di Cola, presidente Adoc Abruzzo, Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo, la dietista Susanna Santacroce e Francesca Margiotta delle Cantine Margiotta.

    “Siamo in un luogo che parla con il linguaggio semplice e potente della terra – ha spiegato Pina D’Eliseo, vice presidente Adoc Abruzzo nel suo intervento, ringraziando inoltre le altre associazioni presenti, Ada e Uniat – Un luogo che non dimentica la fatica di chi lo lavora, ma che sa trasformarla in valore e in futuro.  Questa giornata non è solo un appuntamento sul tema della sostenibilità, dell’alimentazione, dello spreco e delle filiere locali. È, soprattutto, un invito a riscoprire il senso profondo della comunità, a coltivare la responsabilità verso ciò che ci nutre: il cibo, la terra, le relazioni. È un momento per guardarci negli occhi e ricordarci che la solidarietà non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana, un gesto, una presenza”.

    Tra le tematiche trattate durante l’incontro: come combattere lo spreco alimentare, il valore dei prodotti locali e delle filiere sostenibili, il ruolo dei GAS e della donazione delle eccedenze, il vino come patrimonio del territorio, il legame tra alimentazione, salute e ambiente.

    “Personalmente – ha aggiunto Pina D’Eliseo –  sento il bisogno di leggere questa esperienza alla luce di Fontamara, il capolavoro di Ignazio Silone, nostro conterraneo. Un’opera che parla di soprusi e ingiustizie, ma anche di resilienza, coraggio e dignità collettiva. I cafoni di Fontamara, contadini umili e spesso dimenticati, ci lasciano domande brucianti: la legge è davvero uguale per tutti? chi tutela chi produce con le proprie mani? chi protegge chi consuma in modo consapevole o chi vive grazie a un’agricoltura pulita, rispettosa, sostenibile? Ebbene, oggi possiamo iniziare a rispondere proprio qui, con progetti come questo, che costruiscono ponti reali: tra chi coltiva con amore, chi acquista in modo etico, chi recupera eccedenze per ridare valore al cibo, e chi ha il dovere di governare con equità. Sono i gesti concreti, piccoli o grandi che siano, a fondare un nuovo modello di economia: un’economia più giusta, più umana, più solidale”.

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