Ieri, nella sala del Consiglio provinciale di Chieti, l’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, il Prefetto Antonio Corona e il presidente della Provincia Mario Pupillo, hanno incontrato i sindaci sulla questione della presenza di cinghiali sul territorio. La riunione è stata aperta dal Prefetto Corona che ha quindi ceduto la parola all’assessore Pepe per l’esposizione degli interventi che verranno messi in campo dalla Regione a partire sin da sabato 1° ottobre prossimo.
“Il Piano proposto – ha spiegato l’assessore – avrà una durata prevista di almeno tre anni”. Pepe ha illustrato nel dettaglio gli obiettivi del Piano: “Prima di tutto lavoreremo all‘eradicazione della specie nelle aree “non vocate”, cioè i territori antropizzati, collinari e pianeggianti dove l’utilizzo agricolo è intensivo e dove si snodano le più rilevanti vie di comunicazione stradali abruzzesi ed anche in alcune zone di ripopolamento e cattura. Invece, nelle zone montane e pedemontane boscose, con gli stessi strumenti la specie verrà ridotta ad una densità agroforestale più adeguata”.
L’assessore Pepe, in accordo con i sindaci presenti, ha annunciato un’importante novità nelle attività di caccia al cinghiale alla braccata con le squadre. Nel Piano d’azione infatti, tale tecnica di caccia “sarà possibile anche nelle aree non vocate” (tecnica attualmente vietata dal regolamento in tali zone). “E’ noto che i serbatoi naturali della riproduzione della specie sono parchi e riserve della nostra regione – ha proseguito Pepe -. Organizzeremo quindi una serie di incontri con le Prefetture, gli Enti Parco ed i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale per proporre l’avvio delle operazioni di controllo e contenimento all’interno delle aree protette“.
La Regione prevede una riduzione del 75% del danno nel triennio 2017-2019, grazie agli interventi del Piano, con un risparmio di circa 2 milioni di euro e la riduzione drastica degli incidenti stradali provocati dall’attraversamento di cinghiali che avvengono nelle aree non vocate. Queste risorse permetteranno l’aumento della quota di rimborso per i danni da cinghiali agli agricoltori (attualmente liquidati al 35% del danno stimato). Gli interventi predisposti dall’ente saranno attuati grazie a strumenti già a disposizione e contenuti nel regolamento regionale della caccia al cinghiale ovvero caccia e controllo.
“Le operazioni di controllo – ha concluso l’assessore – si svolgeranno tutto l’anno“.
Il Prefetto si è quindi soffermato sui motivi giuridici che ostano alla legittima adozione, in materia, di ordinanze contingibili e urgenti ex art. 54/c.4, TUEL. In particolare, al di là di ogni possibile considerazione sulla potestà astratta del sindaco di agire nella circostanza, come anche su aspetti specifici della questione, le disposizioni contenute negli schemi di provvedimento proposti dai sindaci, collidono con situazioni disciplinate da norme di natura penale e, per ciò stesso, coperte da riserva assoluta di legge.
“La ‘strada maestra’ è e rimane la via ordinaria”, ha aggiunto il Prefetto, “occorre un percorso che conduca a una soluzione duratura e condivisa che tenga conto di tutti gli interessi in campo, per primo la sicurezza delle persone. Ognuno deve fare la propria parte”, ha continuato Corona. “L’incontro di Chieti, per la cui convocazione ho ricevuto la immediata adesione dell’assessore Pepe, che ringrazio a nome di tutti e mio personale – ha concluso il Prefetto – è un primo, importante passo nella giusta direzione”.