CAPRACOTTA – «In queste ore Capracotta si sta ripopolando per il rientro di persone, soprattutto studenti, provenienti da diverse parti d’Italia. È l’effetto “perverso” delle disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri varato la notte scorsa. Per una volta, però, le persone che si vedono in giro per le strade di Capracotta e i suoi locali pubblici non ci trasmettono sentimenti di gioia, ma di preoccupazione e angoscia, vista la situazione sanitaria. Lo voglio affermare e ribadire con fermezza: in questo momento serve un altissimo senso di responsabilità, da parte di tutti, nessuno – e ribadisco nessuno – escluso. Rivolgo quindi un accorato appello a quanti sono tornati in queste ore nel nostro amato paese. Attenetevi strettamente e scrupolosamente alle disposizioni contenute nel citato decreto e nelle successive disposizioni regionali. Bisogna comunicare la propria presenza entro due ore e rispettare rigorosamente il periodo di quarantena. Ne va del futuro dei nostri cari e quindi del nostro paese. Confido nel senso di responsabilità e nella collaborazione di tutti».
E’ il messaggio lanciato sui social dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione. In queste ore successiva alla fuga dal Nord Italia anche Capracotta sta ricevendo i rientri di studenti e lavoratori. Le ordinanze del Governatore Toma sono chiare e prescrivono che chiunque rientri dalle zone del Nord Italia debba darne comunicazione alle autorità sanitarie. «Ci sono numeri verdi da chiamare, email da mandare, ma ho l’impressione che poi il tutto, la sorveglianza effettiva e locale, sia demandata come al solito ai sindaci, i quali però non hanno gli strumenti per farlo. – commenta il sindaco Paglione – Non posso mettermi a fare lo sceriffo, a controllare chi è tornato in paese e se chi è rientrato ne ha dato comunicazione alle autorità sanitarie regionali. Al di là di questi aspetti, tuttavia, la cosa da raccomandare è una sola: state a casa, evitate assembramenti di persone. Il problema è l’elevata trasmissibilità di questo virus di cui non sappiamo quasi nulla e che rischia di minare la tenuta del sistema sanitario nazionale. Spero, da medico prima che da amministratore locale, che questa vicenda ci lasci qualcosa di buono e utile in futuro, come la necessità di potenziare il sistema sanitario con l’immissione e l‘assunzione di medici e personale, dopo decenni di tagli indiscriminati. Infine, da veterinario quale sono, credo che questa emergenza nazionale debba ricordarci, ancora una volta, che serve un approccio intelligente a quello che è il concetto di “salute unica“, suddiviso nei tre settori di salute umana, salute animale e salute dell’ambiente. Se uno dei tre viene ignorato succede quello che stiamo vivendo in queste ore…».
Francesco Bottone