Isernia – Prosegue l’intensa attività di controllo da parte degli uomini del Corpo forestale dello Stato, destinata ad assicurare la tutela di una pregiata risorsa come il tartufo, con particolare riferimento a quello bianco, di cui è iniziata la raccolta ormai da qualche settimana. Per questo motivo sono stati intensificati i servizi dei comandi stazione, soprattutto per colpire i raccoglitori di frodo, ovvero quelle persone che operano senza tesserino, di notte e spesso con vanghelli fuori misura.
Dall’inizio della stagione sono stati effettuati decine di servizi in tutto il territorio provinciale grazie ai quali sono stati individuati 15 trasgressori, non in regola per i motivi più svariati. L’illecito più frequente che è stato riscontrato riguarda la raccolta in periodo di divieto, ma non sono mancati, come detto, raccoglitori senza tesserino o con attrezzature non conformi alle previsioni normative, che arrecano danni gravissimi all’ecosistema in cui il tartufo vive.
Ai trasgressori sono state applicate sanzioni amministrative pecuniarie per un totale complessivo di 38.500 €, oltre al sequestro dei tartufi raccolti, che vengono poi consegnati all’Amministrazione provinciale.
Quella della raccolta fuori legge provoca quasi sempre danni seri alle tartufaie, ossia alle porzioni di terreno più o meno ampie che ospitano i tartufi, che ne compromettono seriamente la produttività, con il rischio concreto che si vada incontro alla rarefazione di questi organismi così importanti per l’integrità degli ecosistemi e per i benefici economici e sociali che derivano dalla loro commercializzazione.
Re incontrastato dei prodotti “terrestri” in contrapposizione a quelli “marini” (ostriche e caviale), il tartufo bianco è da sempre considerato elitario, come dimostra il nome datogli dai latini, Tuber magnatum. Magnatus, infatti, in lingua latina significa magnate, ricco signore, e da qui, grazie al suo pregio, già allora, era considerato da tutti il tartufo destinato ai ricchi.
Nella nostra regione, come in altre parti d’Italia, la raccolta e la vendita dei tartufi rappresenta un’importante fattore per sostenere le economie locali, particolarmente provate dalla grave crisi economico-occupazionale. Anche se in realtà si tratta quasi sempre di un commercio sommerso.
Tuttavia, è bene ricordare anche il ruolo ecologico di primo piano che questi organismi sotterranei svolgono per l’integrità a la salubrità degli ecosistemi naturali, risulta perciò quanto mai importante tutelare e salvaguardare questa risorsa ambientale.