L’Atene del Sannio o “Agnone Città d’arte”, patria di Santi e di chiese, conventi e musei, tradizioni millenarie e testimonianza di popoli che soggiogarono Roma. Un patrimonio artistico, culturale e architettonico inestimabile che tuttavia non è stato mai valorizzato come dovrebbe.
Alla vigilia delle elezioni comunali l’Eco online chiama in causa i tre candidati a sindaco: Agostino Iannelli, Vincenzo Scarano e Daniele Saia ai quali rivolge dieci domande su un tema di cruciale importanza per lo sviluppo della cittadina.
Agnone è riconosciuta come città di arte e di cultura. Come valorizzereste il patrimonio esistente? Quali iniziative prevedete per il marketing territoriale?
La Ndocciata quest’anno non si svolgerà a causa del Covid. Quali idee per la ripartenza?
Che rapporti stabilirete con le associazioni culturali, la Pro Loco, gli operatori turistici, a volte poco ascoltati dalle istituzioni?
Sarà ripresa l’iniziativa dell’”Agnone Film Festival”?
Quale futuro per il Teatro Italo Argentino in tempi di Covid?
Quali rapporti con l’Università del Molise che in passato aveva deciso di istituire corsi di formazione in alto Molise?
Come sarà gestita la Biblioteca Comunale e come pensate di intervenire su quella Emidiana?
In Agnone ci sono almeno tre musei legati all’artigianato del bronzo, del rame e dell’industria casearia? Quali proposte per la loro valorizzazione?
Agnone città delle campane, un artigianato dal grande valore ma spesso snobbato dalle varie amministrazioni. Come pensate di rilanciare quella che resta una grande opportunità.
Chiese aperte. Una utopia irrealizzabile?
ps. L’Eco pubblicherà contestualmente le risposte che arriveranno in redazione da parte dei tre candidati a sindaco.