Il mese di dicembre si è contraddistinto per il caro bollette (luce e gas) arrivato nelle abitazioni dei cittadini. A risentire in modo particolare degli aumenti, circa il 30% in più, le popolazioni delle aree interne dove le basse temperature sono una costante e di conseguenza c’è la necessità di ricorrere all’accensione del riscaldamento quasi quotidianamente almeno per 7-8 mesi all’anno. Viene da sé che in questi territori occorrerebbe incentivare i residenti e proprietari di abitazioni a realizzare impianti di autoproduzione energetica che oltre alla riduzione dei costi per famiglia, darebbero una grossa mano al processo di transizione ecologica sbandierato in più sedi.
Impianti sui quali tuttavia oggi pesano come macigni vincoli e veti soprattutto nei centri storici dove è praticamente impossibile realizzarli. Un aspetto non trascurabile se solo si considera che migliaia di questi quartieri antichi, un tempo cuore pulsante di paesi e cittadine, vanno spopolandosi con il rischio concreto della desertificazione. Così quello che poteva essere un impulso per restare a vivere nei rioni più caratteristi di un centro, ovvero la realizzazione di impianti per l’autoproduzione energetica, è divenuto un motivo in più per abbandonarli. Il problema del consumo energetico e, nella fattispecie del riscaldamento nelle abitazioni di montagna, si acuisce se solo si pensa a quella parolina magica come la fiscalità di vantaggio mai attuata da Governo e Regioni. In estrema sintesi oltre al danno anche la beffa.
Nelle ultime ore sul tema è intervenuto il capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco che in un post su facebook scrive: “Il caro bollette, se dovesse proseguire, ridurrà alla fame migliaia di famiglie e imprese. Si dovrà scegliere se accendere i termosifoni o mettere un piatto a tavola. In questo scenario terribile, non dare la possibilità ai cittadini di autoprodurre energia nei centri storici (da fonti 100% rinnovabili come i fotovoltaici) è una vera e propria follia. È quello che accade oggi in Italia – sottolinea il consigliere regionale – dove il concetto di transizione ecologica sembra sconosciuto alle Soprintendenze”. Proprio quest’ultime, non recependo i disagi di chi vive nelle aree interne, perseverano con una politica di divieti in merito all’installazione, ad esempio, dei pannelli solari che andrebbero a produrre energia pulita abbassando di fatto i costi delle bollette.
“I rincari in corso saranno maggiormente sofferti nelle zone più remote e povere del Paese ponendo una pietra tombale sulla ripresa delle aree interne. Il tutto con l’aggravante che in questo momento i cittadini possono potenzialmente istallare gli impianti a costo zero. A chi conosce e vive queste realtà – conclude Greco che cita i senatori del territorio, Gianluca Castaldi e Fabrizio Ortis – chiedo di abbracciare e proseguire questa battaglia per milioni di cittadini italiani”.