AGNONE. Colpa del disavanzo sanitario di 400 milioni di euro, il ‘San Francesco Caracciolo’ diventa un ospedale low cost. Una struttura, quella altomolisana che funzionerà H12, mentre di notte sarà garantita un’ambulanza medicalizzata che trasporterà i casi più pericolosi a Isernia o Campobasso. Good bye Caracciolo. O meglio sarebbe dire addio ad una sanità non più al passo con i tempi. Prendere o lasciare. Perché il rischio a cui si va incontro è quello che Roma decida di azzerare tutto.
Lo hanno fatto capire a chiare lettere i responsabili della Asrem questa mattina nell’incontro avuto con il personale medico – infermieristico e alcuni sindaci di zona (presenti solo quelli di Agnone, Capracotta, Trivento, Pietrabbondante, Pescopennataro). Ad illustrare il nuovo ospedale Marilena D’Innocenzo, direttore generale della Salute, Mauro Pirazzoli, direttore generale e Giuseppina Arcaro, direttore sanitario. Al loro fianco Paolo Di Laura Frattura, presidente della Regione Molise e sommerso dai fischi appena messo piede al di fuori di quello che fu il glorioso ospedale realizzato dagli agnonesi. Cinquecento le persone, molti dei quali studenti, che lo hanno atteso e sommerso di accuse al vetriolo. Frattura si è difeso puntando il dito verso le scellerate decisioni prese da chi lo ha preceduto. Ogni riferimento è puramente casuale. Dopodiché l’atteso momento, quello che ha sancito la nuova fotografia del San Francesco Caracciolo. In Chirurgia niente più ricoveri e solo interventi ambulatoriali complessi. Alé. Per il reparto di Medicina e lungodegenza i posti letto dovranno essere ancora concertati anche se molto probabilmente saranno confermati gli attuali 26. I laboratori di Analisi e Radiologia avranno il personale medico garantito solo nelle ore della mattina (8-14), per il resto sarò compito dei tecnici assolvere a tutte le altre funzioni, compresa quella di trasmettere gli esami a Isernia o altro ospedale. Sic! Pronto soccorso, come dicevamo, attivo H12 (8-20), mentre di notte ci si appoggerà al 118. Più ambulatori e medicina territoriale. Niente più anestesisti ma medici rianimatori (questa andrebbe spiegata) capaci di assicurare l’emergenza-urgenza interna H24. E che Dio ve la mandi buona! Firmato e controfirmato Frattura e i vertici Asrem. Al momento nessuna reazione da parte dei responsabili dei comitati Articolo 32 e il Cittadino c’è. “Valuteremo attentamente il da farsi” le uniche parole pronunciate da Franco Di Nucci a margine dell’incontro.