• In evidenza
  • Sanità, le richieste al Ministro Schillaci: cosa prevede il documento per l’ospedale di Agnone

    Pubblichiamo, di seguito, il documento che i sindaci del Molise, guidati dal primo cittadino di Agnone, Daniele Saia, hanno consegnato ieri mattina, a Roma, nelle mani del Ministro della salute, Schillaci.

    Conferenza dei Sindaci Asrem

    1. QUADRO GENERALE DA TENER PRESENTE

    La Pandemia COVID ha evidenziato come le politiche di contenimento della Spesa Sanitaria adottate dal 2006 ad oggi abbiano creato situazioni di particolare criticità:

    1. Mancanza di personale medico specializzato e di personale sanitario in tutti i settori del comparto, a seguito di una programmazione miope degli accessi alle facoltà sanitarie con il numero chiuso;
    2. Con il blocco del turn over, gravi carenze di personale in tutte le strutture pubbliche, con relativa fuga dal pubblico di professionisti verso il settore privato per i carichi di lavoro in continuo aumento;
    3. Impossibilità, date le norme finanziarie esistenti, di poter assicurare gli organici e i contingenti minimi in tutti i servizi sanitari pubblici, dato il blocco della spesa per il personale esistente.

    Come prime azioni, a livello centrale, per avviare a risoluzione i problemi e le criticità emerse, occorre che Governo e Parlamento lavorino su queste linee generali basilari:

    1. Una grave criticità di questi anni sono state le norme che hanno bloccato l’assunzione del personale sanitario nel comparto pubblico, creando una crisi di sistema difficile da superare. In primis, a livello parlamentare è necessario :
    2. rivisitare le disposizioni di cui all’articolo 17, commi da 3 a 3-ter, del D.L. 98/2011, concernente il contenimento della spesa per il personale sanitario;
    3. procedere ad una accurata revisione delle dotazioni organiche più in linea con i fabbisogni reali della popolazione;
    4. Rideterminare il tetto alla spesa per il personale dipendente (pari alla spesa per il personale registrata nell’anno 2004 diminuita dell’1,4 per cento) disposta per il periodo 2010-2012 in attuazione del Patto per la Salute 2010-2012 e poi prorogata al triennio 2013-2015 (D.L. 98/2011 e D.L. 95/2012) fino ad oggi e consentirla fino al completamento delle piante organiche previste dalle programmazioni regionali di UOC, UOS, e Servizi in relazione ai fabbisogni reali della popolazione;
    5. eliminare il blocco dei rinnovi contrattuali;
    6. rivisitare il D.L. 95/2012 (art. 15, commi 21 e 25) sul contenimento della spesa del personale sanitario  che ha esteso  il livello di spesa stabilito per il 2004, ridotto dell’1,4 per cento, al netto dei rinnovi contrattuali successivi al 2004 e l’obbligo per il conseguimento di questo obiettivo alle Regioni di adottare interventi sulla rete ospedaliera e sulla spesa per il personale (fondi di contrattazione integrativa, organizzazione delle strutture semplici e complesse, dirigenza sanitaria e personale del comparto sanitario) per il raggiungimento degli obiettivi previsti, a seguito dell’accertamento eseguito dal Tavolo di verifica degli adempimenti (ai sensi dell’art. 2, comma 73 della L. 191/2009), nonché la legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) , al comma 584 che ha esteso al 2020 i parametri di contenimento della spesa di personale degli enti del SSN,  aggiungendo ulteriori condizioni perché una regione sia giudicata inadempiente in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di tale tipologia di spesa.
    • Parimenti, togliere il blocco alle possibilità degli studenti di accesso alle facoltà di medicina, odontoiatria e professioni sanitarie, valorizzando il percorso di studi policlinico-universitario, e determinare il numero di accesso in relazione ad una programmazione fondata sui bisogni espressi della regione;
    • Proseguire con l’aumento dei posti di specializzazione post laurea medica ed infermieristica, in base alle nuove dotazioni organiche del personale sanitario.
    • Favorire ed incentivare da parte delle Regioni l’istituzione di ulteriori borse di studio di specializzazione medica secondo i fabbisogni regionali di personale specializzato con vincolo di servizio di almeno 5 anni nella Regione di riferimento e corsia preferenziale per l’assunzione a tempo indeterminato.
    • Poiché è in atto con il Patto per la Salute la rivisitazione del DM 70, favorire in sede di Conferenza Stato Regioni, per la tutela delle aree periferiche, disagiate e particolarmente disagiate un parametro pari a 25.000 abitanti per il mantenimento dei servizi ospedalieri di base (pronto soccorso, medicina generale, chirurgia, ortopedia e servizi annessi) mettendoli in rete con i servizi territoriali.
    • Rivisitare il DM 77/2022 sull’assistenza territoriale, divenuto tale con una forzatura del Governo Draghi senza accordo in conferenza Stato/Regioni, completandolo con un piano di assunzione per il personale necessario non previsto nel decreto e rivisitando gli standard ivi previsti per l’assistenza territoriale nelle aree ultraperiferiche, periferiche, particolarmente disagiate e disagiate con la previsione di 1 infermiere di comunità ogni 1.000 abitanti o per almeno 3 comuni vicini che non raggiungono tale numero di abitanti da fornire anche in detti comuni con ambulatori infermieristici territoriali, e Case delle Comunità hub per almeno 20.000 abitanti, per assicurare tale servizio di prossimità.
    • Rivedere i criteri di nomina dei Direttori Generali delle Asl prevedendo come titolo di accesso la laurea specifica in Management Sanitario o almeno 8 anni di esperienza in tale ruolo, per favorire una gestione efficace ed efficiente, nonché competente, delle ASL.

    Consentire al personale medico in pensionamento di poter continuare a lavorare anche nel SSN pubblico.

    AZIONI A LIVELLO MOLISANO

    1. Rete Ospedaliera.
    1. Mantenendo fermi i principi del DM 70 per quanto concerne l’ubicazione delle UOC e delle UOS ospedaliere, il problema della Regione Molise è quello di decentrare i servizi sul territorio, su cui la popolazione è alquanto dispersa. In linea generale, occorre garantire nei presidi ospedalieri periferici (ospedale di Area Particolarmente Disagiata di Agnone, ospedale di base di Isernia, ospedale di base di Termoli) la presenza dei servizi specialistici possibili, attraverso opportune piattaforme mediche e chirurgiche, che, facendo capo alle UOC del Cardarelli, consentano di portare i servizi ospedalieri sanitari possibili in periferia, e di conseguenza, aumentando le possibilità di accesso, consentano di raggiungere i parametri e gli standard previsti dal DM 70 con più punti di accesso al servizio, migliorando la performance dei Lea Ospedalieri. Questa possibilità era prevista già nella bozza di revisione del DM 70, che conteneva la previsione di equipe professionali mobili che afferenti ad una struttura ospedaliera sede di DEA per la patologia in questione garantiscono in altre sedi ospedaliere competenze specialistiche che non richiedono tecnologie complesse; questo significa che, raccordate ai centri di costo dell’ospedale HUB possono essere costituite, operanti nei centri degli Ospedali di Base e negli Ospedali di Area Particolarmente Disagiata, con un’opportuna riserva di posti letti sulle unità operative ivi esistenti, una Equipe di Area Funzionale Organizzativa Medica (es. pediatra, oncologo, endocrinologo, cardiologo, reumatologo, pneumologo, ecc) e una Equipe di Area Funzionale Organizzativa Chirurgica (es. oculista, otorinolaringoiatra, chirurgo, senologo, ginecologo, ecc.) in modo da portare le prestazioni in periferia, alzare i volumi delle stesse i i dati per il piano esiti, la casistica, la qualità con dati che afferiscono cumulati all’unico centro di costo dell’ospedale HUB / Spoke, contribuendo così, in base ai parametri del DM 70, a mantenere i servizi esistenti e a non farli ridurre ulteriormente
    • In base alle previsioni della Revisione del DM 70, per il Molise i punti 118 possibili scendono da 13 a 8, complicando il sistema di emergenza territoriale che già registra carenze significative. Oggi il Molise ha Mezzi di Soccorso Avanzato, con medico ed infermiere e Mezzo di Soccorso di Base, con infermiere e autista soccorritore riguardo ai quali non può subire diminuzione.  “Nel caso in cui i trasporti secondari programmati vengano affidati al 118, la gestione degli stessi ·deve essere assolutamente separata dalla gestione dei servizi di soccorso sanitario urgente. Pertanto, nel calcolo del totale di mezzi di soccorso riorganizzati vanno considerati i trasporti primari e secondari urgenti, in particolare per l’implementazione delle reti delle patologie complesse tempo-dipendenti, nonché i trasporti ordinari”.  Inoltre, onde evitare contenziosi ricorrenti con le associazioni e le continue emergenze per carenza di personale medico, va prevista l’assunzione dapprima a tempo determinato per 3 anni, quindi a tempo indeterminato, del personale medico dedicato oggi assunto a titolo libero-professionale che possegga i requisiti, maturati sul campo per aver esercitato la funzione anche a questo titolo da almeno 6 anni oppure in possesso dei titoli per l’Emergenza/Urgenza, oltre al personale infermieristico, e come nelle altre Regioni d’Italia va prevista, nel capitolato d’appalto, l’assunzione a tempo indeterminato da parte delle Associazioni di Volontariato di almeno 1 autista/soccorritore, limitando il ricorso del personale volontario ad 1 sola unità per MSB o MSA.
    • Uno dei problemi più seri è l’intasamento dei Pronto Soccorso per accessi impropri degli Ospedali di Isernia, Termoli e Campobasso. Onde ovviare a questo problema, è necessario prevedere la presenza nel territorio regionale, modificando in parte il DM 70, di Punti di Primo Intervento per gli Ospedali di Comunità di Venafro e Larino e di Ambulatori per i codici bianchi e verdi presso le Case Hub della Salute. Il mantenimento di queste strutture, a livello territoriale, negli Ospedali di Comunità e nelle Case della Salute, tipo ambulatori codici bianchi e verdi, costituirebbero un supporto di sicurezza ulteriore per la Rete dell’Emergenza Urgenza territoriale e contribuirebbero a sgravare i Pronto Soccorso degli Ospedali dall’ingorgo che la letteratura documenta creata da questi costanti ed impropri accessi di tali codici
    • Per quello che concerne le reti tempo dipendenti, in primis nel trattare il budget con l’IRCCS Neuromed e i Gemelli, sedi HUB per le emergenze neurochirurgiche dell’ictus ischemico e cardiochirurgiche, va contemplato che sia assegnata ad esse per i pazienti molisani in primis un budget di funzione strutturale che consenta l’apertura di pronto soccorso dedicati H24 per l’emergenza neurochirurgica, per l’Emodinamica interventistica e la cardiochirurgia d’urgenza, di modo che i servizi 118, il servizio elisoccorso, e anche i presidi ospedalieri pubblici possono con tale protocollo favorire il rapido afflusso delle emergenze codice rosso o giallo presso tali centri, risparmiando tempo prezioso per l’emergenza/urgenza.
    • Per l’ictus emorragico e le altre patologie non curabili in regione di alta specializzazione sarebbe opportuno raggiungere accordi di confine con la Regione Abruzzo per gli ospedali clinicizzati di Pescara, Chieti e Teramo, anche in ragione dell’avere il servizio di elisoccorso in convenzione.
    • In merito al servizio di elisoccorso è necessario accordarsi con Regione Abruzzo per contribuire maggiormente ad assicurare tale servizio nella Regione Molise, prevedendo sia una implementazione di mezzi con veicolo adatto al volo notturno, sia realizzando presso tutti gli ospedali pubblici piazzole di atterraggio a norma e secondo le regole di sicurezza vigenti. Inoltre, va previsto un protocollo che consenta l’immediata attivazione dello stesso nella Regione direttamente se necessario dallo stesso 118 intervenuto sul luogo dell’emergenza e semplificare al massimo il protocollo di attivazione dello stesso.
    • Per quello che concerne l’Ospedale di Area Particolarmente Disagiata di Agnone, sono necessarie le seguenti azioni :
      • Garanzia di un laboratorio analisi d’urgenza per i servizi interni di UOS Medicina Generale, Emodialisi e il Pronto Soccorso, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, con possibilità di refertazione a distanza quando il biologo o il medico patologo non è presente;
      • Potenziamento del POCT con macchinari per esami fast di ultima generazione, con possibilità di eseguire una più ampia gamma di esami ematochimici rispetto agli attuali, a supporto del pronto Soccorso, della UOC di Medicina Generale, nelle ore notturne dei giorni feriali e dei giorni festivi.
      • Impiantare una TAC adeguata presso il Servizio di Radiologia e prevedere una organizzazione che consenta anche di effettuare esami con mezzo di contrasto.
      • Siccome manca il rianimatore, garantire la formazione di tutto il personale medico del pronto soccorso e anche di tutti i pronto soccorso della regione nelle tecniche che consentano l’intubamento del paziente critico, nonché dei medici del 118 dell’emergenza territoriale.
      • Garantire effettivamente il Day Surgery almeno 2 giorni la settimana con piattaforma chirurgica.
      • Siccome il servizio di emodialisi ha raggiunto la piena occupazione con 18 pazienti, ed essendo l’impianto di osmosi attuale, recuperato dal dismesso del Veneziale di Isernia, fatiscente, sostituirlo con un sicuro impianto di Biosmosi che consenta di effettuare le tecniche più efficaci di Emodialisi.
      • Prevedere il personale in organico necessario per il funzionamento dei servizi presenti nella struttura.
    • Per quanto concerne il Presidio Ospedaliero Veneziale di Isernia sono necessarie le seguenti azioni:
      • Mantenere il servizio di Emodinamica di Elezione, aggregandolo al centro HUB del Cardarelli di Campobasso, dal lunedì al venerdì;
      • Garantire con la piattaforma medica la presenza del Servizio di Oncologia, il Day Hospital relativo e tutte le prestazioni ambulatoriali relative, nonché tutti i servizi specialistici possibili non presenti nella struttura. Parimenti, con una piattaforma chirurgica, tutti i servizi specialistici possibili non presenti nella struttura, come ad esempio la Senologia.
      • Ripristinare il Reparto di Psichiatria, garantire l’UTIC, e, se necessario, garantire il Nido e il Servizio di Pediatria con piattaforma specifica medica facente capo all’UOC relativa di Campobasso così anche per il presidio di Termoli, se carenza di pediatri dedicati.
      • Per quello che concerne il Pronto Soccorso del Veneziale e del Caracciolo, come personale medico aggiuntivo, in attesa di risolvere le criticità con nuove assunzioni, si può tamponare, stipulando accordi di convenzione per alcuni turni di servizio con i medici di base che hanno svolto per almeno 6 anni nei pronto soccorso degli ospedali pubblici molisani mansioni di Emergenza/Urgenza, onde garantire la continuità del servizio.
    • Per quanto concerne il Presidio San Timoteo di Termoli:
      • Mantenere il servizio di Emodinamica di Elezione, aggregandolo al centro HUB del Cardarelli di Campobasso, dal lunedì al venerdì;
      • Garantire con la piattaforma medica la presenza del Servizio di Oncologia, il Day Hospital relativo e tutte le prestazioni ambulatoriali relative, nonché tutti i servizi specialistici possibili non presenti nella struttura. Parimenti, con una piattaforma chirurgica, tutti i servizi specialistici possibili non presenti nella struttura.
      • In merito al punto Nascita del San Timoteo, va applicato quanto previsto dalla revisione in corso del DM 70 prima della sua promulgazione:  infatti, nella bozza si dice che per i punti nascita attivi al momento della approvazione del decreto si prevede la possibilità di richiesta di una “deroga” al Comitato Nazionale Percorso Nascita in presenza di un disagio orografico e la presenza di alcune condizioni rappresentate dalla presenza di alcune figure professionali nelle 24 ore (ginecologo, ostetrica/o, pediatra e anestesista), dalla presenza di alcune specialità in guardia attiva (terapia intensiva, cardiologia, chirurgia generale, diagnostica per immagini e laboratorio) e dal rispetto degli standard organizzativi e di sicurezza previsti nell’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e nelle sue successive modifiche ed integrazioni. Ciò consente di poter mantenere attivo il Punto Nascita di Termoli, se, prima dell’entrate in vigore del DM 70 aggiornato, si provvede a sanare le carenze. Viceversa, non sarà più possibile riaprire i Punti Nascita chiusi, nonostante tutte le promesse e gli impegni delle Regioni, anche in situazioni di aree disagiate, insulari o montane dove si è ravvisata la necessità di riaprirli. Recita il testo: “Sono considerati substandard i PN con bassi volumi di attività, ossia con <500 parti/anno. Può essere richiesto parere di deroga al CPNn ove sussista il disagio orografico inteso come «tempo di percorrenza dal Comune di residenza della donna al PN di riferimento superiore a 60 min» e definito mediante l’utilizzo di specifica metodologia di rilevamento dei tempi di percorrenza, omogenea su tutto il territorio nazionale. L’algoritmo di rilevamento dei tempi di percorrenza sarà definito da Agenas entro 60 giorni dalla pubblicazione del presente Decreto. Le condizioni previste dal presente decreto sono applicate esclusivamente a PN attivi alla data di pubblicazione del presente decreto. Pertanto, le presenti condizioni non sono applicabili per i PN le cui azioni di disattivazione sono già state concluse dalle regioni e provincie autonome in seguito al recepimento dei pareri consultivi espressi dal CPNn secondo quanto previsto dal DM 11-11-2015 . . .Per i PN di livello substandard già attivi alla data di entrata in vigore del presente decreto, ossia con bassi volumi di attività (<500 parti/anno), le Regioni e Province Autonome, sulla base di quanto disciplinato dal DM 11-11-2015 e dal protocollo metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui in condizioni orografiche difficili (art. 1 D.M. 11/11/2015) e s.m.i., dovranno, anche ai fini della valutazione degli adempimenti LEA, richiedere al Comitato Percorso Nascita nazionale (CPNn) parere di deroga qualora sussista iul disagio orografico, e vengano verificate le seguenti condizioni:

    presenza delle seguenti figure professionali H24: ginecologo, ostetrica/o, pediatra e anestesista, secondo gli standard organizzativi previsti dall’Accordo e s.m.i;

    presenza delle seguenti specialità in guardia attiva H24: a) terapia intensiva (cod. 49), b) servizio di cardiologia (cod. 08), e) chirurgia generale (cod. 26), servizi di diagnostica per immagini, diagnostica di laboratorio; rispetto degli standard organizzativi e di sicurezza allegati all’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e s.m.i..

    Il Comitato nazionale percorso nascita valuta indicatori di struttura, attività ed esiti e li rivaluta ogni 2 anni.

    Il personale dei Piccoli Punti nascita di base afferisce alla struttura complessa/semplice dipartimentale posta nel Punto Nascita di II Livello più vicino che organizza la rotazione del proprio personale presso i vari PN assicurando che i singoli- operatori maturino · un adeguato volume di attività clinica personale che, unitamente : all’’accurata formazione interprofessionale, garantisca il mantenimento e lo sviluppo delle competenze”.

    1. Altre azioni da attuare per migliorare i servizi sanitari erogati ai cittadini:
      1. Utilizzare l’elisuperficie del Comune di Pozzilli che sta per essere autorizzata anche per voli notturni e realizzati con fondi regionali per la rete emergenza urgenza.
      1. Abilitare il prima possibile l’elisuperficie del Comune di Campobasso afferente L’Ospedale“Cardarelli” HUB Regionale
      1. Implementazione Case della Salute: dotare le Case della Salute di tutte le risorse previste nell’ Atto aziendale potenziandole con sedi distaccate collocate nelle postazioni del 118 tali da garantire il filtro necessario per decongestionare i Pronto Soccorso.
      1. Integrazione ospedale-territorio: uno degli obiettivi dell’ATTO aziendale in vigore è quello di migliorare l’integrazione fra ospedale e territorio con la finalità di ridurre i tempi medi di degenza e consentire la continuità assistenziale. Tale obiettivo può essere centrato solo con la realizzazione di una rete assistenziale e riabilitativa nella quale vengono inserite tutte le strutture extra-ospedaliere tale da dare la possibilità alle UOC dimettenti dei Presidi Ospedalieri di avere in tempo reale la disponibilità di posto letto dove inviare i pazienti.
      1. Assicurare la continuità assistenziale garantendo la presenza della guardia medica in tutti i presidi, oggi esistenti nei Comuni della Regione Molise considerato che i buoni livelli qualitativi e di efficacia dell’assistenza primaria e di continuità assistenziale producono rilevanti effetti positivi sull’intero sistema sanitario, ad esempio riducendo gli accessi impropri al prontosoccorso. E possono rappresentare un significativo argine allo spopolamento ed all’impoverimento generale dei Comuni.
      1. Rivisitare i sub-ambiti e istituire una centrale unica di chiamata per le emergenze.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento